Prestigiacomo: «Vertice affossato Usa e Pechino in 5 minuti hanno fatto saltare tutto»

Intervista del Ministro Prestigiacomo al quotidiano La Stampa

PrestigiacomoStefania Prestigiacomo, Ministro dell'Ambiente, possiamo parlare di un fallimento a Copenhagen?
«E' stato un fallimento, una esperienza fortemente deludente. Il mondo si attendeva una ricetta per affrontare l'emergenza climatica e si ritrova sostanzialmente niente».
Perché è andata così?
«Perché mesi e mesi di trattative sono stati vanificati dal G2, dall'accordo tra Usa e Cina i cui presidenti, a un certo punto, si sono visti cinque minuti in albergo e hanno mandato a monte tutto. Hanno fatto saltare il banco».
Il nodo qual è?
«È che questi due paesi, per ragioni diverse, non accettano impegni vincolanti e verificabili. Non vogliono, insomma, che ci siano accordi internazionali che impongano loro alcunché e non vogliono, soprattutto, che ci possano essere dei controlli su quello che stanno facendo in materia di riduzione effettiva delle emissioni inquinanti. Dato che questi Paesi messi insieme sono responsabili del 50% delle emissioni di C02, si capisce bene che un loro chiamarsi fuori dalla partita equivale ad affossare la conferenza sul clima. Ed è proprio ciò che hanno fatto».
Qualcuno dice che anche l'Europa non ha fatto una grande figura, in questo contesto. E così?
«Non credo sia così. Intanto è stata, una volta tanto, compatta su una linea comune e condivisa, presentandosi alla conferenza con un unico dossier. E poi è il soggetto politico che ha fatto di più, mettendo a disposizione 10 miliardi di dollari quando gli Usa non sono andati oltre i 3,5, una cifra assolutamente inadeguata».
Quindi colpa di americani e cinesi?
«E' indubbio che il G2 ha una forte responsabilità. Ciò detto alla conferenza è mancata una leadership da parte dei due soggetti che avrebbero dovuto esercitarla, e cioè l'Onu e il paese ospitante, cioè la Danimarca. Tutto questo non c'è stato».
Conclusione di Copenhagen: dobbiamo morire tutti di morte lenta da inquinamento perché non si può bloccare lo sviluppo di Usa e Cina?
«È evidente che una ipotesi del genere non si può accettare neppure minimamente. Dobbiamo andare avanti»
E come?
«Intanto vediamo la formula legale con cui verrà presentato l'accordo finale. Sembra una questione di lana caprina e invece è sostanziale perché permette di capire con quali strumenti si potrà agire per sbloccare l'impasse».
Ciò fatto?
«Dopo di che l'anno prossimo ci sarà una conferenza sul clima a Città del Messico e quello sarà il momento giusto per riprendere le fiala del discorso.
Ma prima di quella scadenza è previsto che l’Europa faccia di nuovo il punto. Il cancelliere Merkel ha già fissato un incontro a Bonn per la primavera prossima e li, come Unione europea, vedremo come attrezzarci».
Possiamo essere un po' scettici dopo quello che abbiamo visto?
«Io credo che una soluzione la troveremo. Perché c'è l'Europa, ma ci sono anche i paesi emergenti che hanno interesse a trovare una soluzione e anche ad accedere al fondo di 100 miliardi di dollari stanziato per agevolare uno sviluppo sostenibile. E poi ci sono i paesi che rischiano di più da un eventuale cataclisma climatico e che fanno pressione. Una soluzione viene richiesta - infine - dall'opinione pubblica, allarmata sulla deriva che il Pianeta sta imboccando».
Ma se il G2 risponde picche?
«Non risponderà così se vedrà una posizione granitica da parte degli altri paesi. A Copenaghen non c’è stata. Per Città del Messico bisogna costruirla».
Area Tematica
Argomenti

Source URL: https://www.mase.gov.it/notizie/prestigiacomo-vertice-affossato-usa-e-pechino-5-minuti-hanno-fatto-saltare-tutto