«Non c’è più spazio per tattiche o per atteggiamenti dilatori». Lo ha detto il ministro italiano dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, in apertura del suo intervento nell'assemblea plenaria del vertice Onu sul clima durante il quale ha auspicato che la conclusione del vertice sia «un accordo politico impegnativo, che per la prima volta venga sottoscritto da tutti i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra».

«Nelle prossime ore - ha continuato la Prestigiacomo - dobbiamo riuscire a far prevalere le ragioni che ci uniscono su quelle che ci dividono, per salvare il futuro del nostro pianeta, per aprire la strada a unera di sviluppo equilibrato, duraturo e sostenibile».

Il ministro, che prima del suo intervento ha partecipato ad una riunione ministeriale europea durante la quale è stata ribadita la disponibilità della Ue ad alzare fino al 30% il taglio di emissioni di gas serra entro il 2020, ha ribadito la linea italiana: «Le trasformazioni necessarie per la sostenibilità saranno certamente onerose, ma daranno anche grandi opportunità di sviluppo».

«Questa - ha detto il ministro dell'ambiente - è anche l'occasione storica per mettere le tecnologie dei Paesi industrializzati a disposizione dei paesi più bisognosi. In questo senso la lotta al cambiamento climatico può diventare uno straordinario motore della crescita, che deve essere il più possibile inclusiva».

Sottolineata l'importanza di tutelare le foreste pluviali «come uno degli elementi nuovi e fondamentali dell'accordo», la Prestigiacomo ha affermato: «Il diritto a condizioni di vita migliori per ogni abitante della terra non è un diritto negoziabile».

Ha inoltre ricordato l'importanza del ruolo dei paesi emergenti che «non possono sottrarsi alle loro responsabilità».

«Un accordo sul clima che sia reale e concreto - ha sottolineato il ministro - dipende direttamente anche dalle decisioni dei Paesi che hanno intrapreso con slancio la via della crescita economica. Le loro aspirazioni sono legittime e rispondono alla giusta esigenza di promuovere migliori condizioni di vita per le popolazioni. L'Italia, durante quest'anno di Presidenza del G8, si e' impegnata a promuovere un'evoluzione negoziale in questa direzione».