La Strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino ha individuato, tra le azioni prioritarie a medio termine, la necessità di intensificare le attività di ricerca tenendo ben presente la necessità del coordinamento tra gli Stati membri per lo scambio di informazioni, studi e risultati sugli interferenti endocrini.

La stessa strategia ha definito la ricerca: "un elemento essenziale per ottenere una visione d’insieme dei fenomeni collegati all’alterazione del sistema endocrino, in particolare per capirne i meccanismi, stabilire se esistono nessi causali tra l’esposizione a determinate sostanze e gli effetti negativi osservati sulla popolazione umana e animare, studiare i parametri di valutazione del rischio, sviluppare strategie e metodi di analisi e mettere a punto strumenti di monitoraggio dell’ambiente.

Attraverso il Quarto Programma Quadro (1994-1998) sono stati finanziati alcuni progetti diretti all’identificazione delle sostanze che alterano il sistema endocrino (ad esempio nei processi di trattamento delle acque reflue, sullo sviluppo di metodi di analisi e sulle implicazioni che queste sostanze possono comportare per la salute umana e dell’ambiente), e attraverso il Quinto Programma Quadro RST – Ricerca e Sviluppo Tecnologico (1998-2002), la Comunità europea, ha aumentato notevolmente le economiche da destinare alla ricerca in questo ambito, anche per rispondere alla precisa richiesta formulata dalla Strategia.

Con il programma "Qualità della vita e gestione delle risorse biologiche" sono stati stanziati circa 40 milioni di euro per finanziare 20 progetti attraverso l’azione chiave "Ambiente e salute" e, attraverso il programma "Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile" (EESD) sono stati finanziati altri otto progetti per un importo di circa 16 milioni di euro.
I progetti finanziati nell’ambito di questo Programma Quadro riguardano l’esposizione umana alle sostanze che alterano il sistema endocrino ed i possibili effetti sulla salute, la valutazione del rischio dei vari gruppi di interferenti, lo sviluppo e la messa a punto di metodi di prova , il monitoraggio degli interferenti endocrini nell’ambiente.

Nel 2001 entrambi i Programmi, allo scopo di migliorare il supporto strategico e costituire un gruppo di ricerca, hanno lanciato un invito congiunto finalizzato alla presentazione di proposte sulle implicazioni ambientali e per la salute umana che possono presentare le sostanze sospettate di interferire sul sistema endocrino.

Da questo invito è stato creato il cluster di ricerca CREDO (Cluster of Research into Endocrine Disruption in Europe), formalmente avviato nel 2003 e concluso nel 2008, composto da 4 progetti (EDEN, FIRE, EURISKED, and COMPRENDO) che ha coinvolto ben 63 laboratori europei. L’obiettivo principale di questo cluster è stato quello di contribuire fattivamente alla strategia e diventare il punto di riferimento della ricerca europea nel campo degli interferenti endocrini. Questi progetti si occupano principalmente degli aspetti legati agli effetti di queste sostanze sulla salute riproduttiva maschile e dell’azione dei fitoestrogeni assunti attraverso l’alimentazione.

Una panoramica dei progetti finanziati con il Quarto ed il Quinto Programma Quadro

I progetti finanziati attraverso il Sesto Programma Quadro di ricerca (2002-2006) hanno indirizzato i loro studi su diversi temi legati agli interferenti endocrini. L’adozione del Piano d’Azione per l’ambiente e la salute nel 2004 ha dato nuovo impulso alle attività di ricerca. Sono stati 10 i progetti di una certa rilevanza avviati con il finanziamento di circa 50 milioni di euro.

Uno di questi progetti è REPROTECT , condotto dal JRC (Joint Research Centre) formato da 32 gruppi europei (tra i quali, per l’Italia, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Siena, l’ENEA), ed iniziato nel 2004. L'obiettivo del progetto è quello di identificare metodi di prova alternativi, facendo uso di tecnologie avanzate, per la valutazione del rischio sulla tossicità riproduttiva, per ridurre il numero di animali utilizzati nei test di tossicità.

Il progetto CASCADE, una rete di eccellenza, formata da 25 gruppi di ricerca provenienti da nove Stati membri che ha indirizzato lo studio sui residui chimici negli alimenti, in particolare su quelle sostanze con proprietà di interferente endocrino. Il progetto è terminato nel 2010 e si è trasformato nell’Associazione CASCADE continuando la collaborazione sia nella ricerca che nella formazione e nella valutazione del rischio.

Altri progetti finanziati sono: NOMIRACLE, INTARESE, BIOCOP.

Il finanziamento di nuovi progetti di ricerca da parte della Comunità europea, è continuato anche nell’ambito del Settimo Programma Quadro (2007-2013) delle aree "Ambiente" e "Alimenti, agricoltura e pesca e biotecnologie".

Il cluster NECTAR (Network for Environment Chemical Toxicants Affecting Reproduction) ha iniziato le sue attività nel 2008 con l’obiettivo di indagare il potenziale impatto delle sostanze chimiche e inquinanti sulla salute riproduttiva e sull’impatto dell’esposizione nel feto e durante primi anni di vita. Si compone di quattro studi principali (REEF, DEER, CONTAMED e CLEAR).

Il progetto OBELIX (OBesogenic Endocrine disrupting chemicals: LInking prenatal eXposure to the development of obesity later in life) ha iniziato le sue attività di ricerca nel 2009 e si concluderà nel 2013. Si indagherà sulla possibilità che l’esposizione prenatale agli interferenti endocrini possa giocare un ruolo nello sviluppo dell’obesità e dei disturbi correlati nel corso della vita. Viene utilizzato nella ricerca un approccio multidisciplinare che combina epidemiologia, neonatologia, endocrinologia, tossicologia e valutazione del rischio.

PERFOOD è un progetto che riunisce diversi istituti di ricerca europei, con esperti di alimentazione e qualità dell’acqua potabile, di trasformazione e confezionamento degli alimenti, con l’obiettivo di qualificare e quantificare i composti perfluorinati (PFC) contenuti nella dieta umana e come questi vengono trasferiti dall’ambiente negli alimenti. Iniziato nel 2008 e concluso nel 2012. Partecipa al progetto anche l’Italia, attraverso l’Istituto Superiore di Sanità.

L’elenco e le attività dei progetti finanziati nell’ambito dei vari Programma Quadro si possono trovare sul sito della DG Ricerca e Innovazione della Commissione Europea.

Nel luglio 2013 è stato avviato il Progetto EDESIA, finanziato dal Programma Europeo LIFE+ e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Al progetto partecipano, in qualità di partner, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, l’Università di Napoli-Dipartimento di Chimica Farmaceutica e Tossicologica, ETNALead Srl. Gli obiettivi del progetto sono:

  • Applicare il principio di sostituzione ad alcuni ftalati, bisfenoli e parabeni.
  • Dimostrare l’applicabilità dei metodi in silico/in vitro per la creazione di una lista di sostanze con caratteristiche chimico-fisiche analoghe alla sostanza sostituita, ma con minori rischi per la salute, rispetto alle sostanze sospettate di avere effetti sul sistema endocrino.
  • Identificare almeno 15 sostanze potenzialmente sostitutive di parabeni, bisfenoli e ftalati.

 

Partner del progetto sono:

  • ETNALEAD SRL
  • Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Laboratorio di Chimica Ambientale e Tossicologia
  • Università di Napoli "Federico II", Dipartimento Chimica Farmaceutica e Tossicologica

 

Stakeholder:

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare partecipa al progetto in qualità di stakeholder. Sono anche coinvolti:

  • Joint Research Center (JRC), Institute for Health and Consumer Protection (IHCP)
  • The European Chemicals Agency (ECHA)
  • The European Food Safety Authority (EFSA)
  • Ministero della Salute (Autorità Competente Nazionale REACH)
  • Ministero dello Sviluppo Economico
  • Istituto Superiore di Sanità/Centro nazionale sostanze chimiche, CNSC
  • Centro di Referenza Nazionale per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio
  • Progetto LIFE+2010 “PVC-free blood bags”
  • Università di Pisa, Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale/DCCI
  • Azienda Sanitaria Locale Brindisi - Ospedale "A. Perrino", Divisione di Neonatologia
  • Italian Platform on Alternative Methods (IPAM)
  • The Food Packaging Forum Foundation (FPF)
  • FederConsumatori
  • WWF - World Wide Fund for Nature ONLUS
  • FederChimica
  • Cosmetica Italia
  • Sederma
  • Polynt
  • Haemotronic
  • Evonik

Il progetto si concluderà nel giugno 2016.

 


Progetto PERSUADED

PERSUADED è un progetto finanziato dal Programma europeo Life, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, con la partecipazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa

Stakeholder:
Associazione Culturale Pediatri (ACP, Pediatrics Association)
FIMP - Federazione Italiana Medici Pediatri
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Ministero della Salute, Autorità Nazionale Competente REACH
Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare - CNSA
DG Environment – Commission Services, European Agencies and Member States under the Community Strategy for Endocrine Disruptors
European Food Safety Authority (EFSA)
International Society of Doctors for Environment - ISDE
Pesticide Action Network - PAN Europe

OBIETTIVI

Ftalati e Bisfenolo A (BPA) sono composti diffusamente utilizzati come plasticizzanti, non persistenti nell’ambiente e rapidamente metabolizzati ma dichiaratamente interferenti endocrini (IE) ossia in grado di perturbare il funzionamento del sistema endocrino. La documentata esposizione come fattori che potenzialmente possono influire sulla salute umana rende il loro studio di importanza fondamentale. Infatti, in Italia circa il 10% dei bambini fra I 6-10 anni sono obesi mentre alterazioni del timing della pubertà sono registrati in 1/5000 bambini, con netta prevalenza nelle femmine. L’esposizione a IE durante l’infanzia e la pubertà merita speciale attenzione poiché queste rappresentano fasi cruciali e suscettibili dello sviluppo. Studi recenti hanno associato l’esposizione a 2-ethylhexyl-phthalate (DEHP) e a BPA allo sviluppo di patologie infantili multifattoriali endocrino-correlate quali la pubertà precoce e l’obesità; a loro volta, queste alterazioni nelle fasi dello sviluppo possono favorire l’insorgenza di patologie quali il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari in età adulta. In assenza di dati nell’ambito nazionale sui livelli di DEHP e suoi metaboliti e BPA in bambini e adolescenti e sull’associazione diretta tra esposizione e patologie, il progetto europeo LIFE PERSUADED si pone i seguenti obiettivi riguardanti:
1. misurare i livelli interni dei metaboliti del DEHP e del BPA nei gruppi vulnerabili e suscettibili della popolazione, quali bambini e adolescenti e le loro madri, quali specifici indicatori di stile di vita e alimentazione;
2. valutare le differenze di esposizione tra aree urbane e rurali nel Nord, Centro e Sud d’Italia;
3. studiare la relazione tra livelli interni di DEHP e metaboliti e di BPA e telarca prematuro idiopatico, pubertà precoce centrale idiopatica e obesità infantile idiopatica;
4. integrare I livelli interni degli IE misurati con biomarcatori di effetto relative alle patologie come indici di potenziali effetti avversi;
5. valutare un chiaro rapporto causa-effetto dovuto all’esposizione a BPA e DEHP in condizioni sperimentali mediante l’utilizzo di un modello animale in fase juvenile (roditori) innovativo per lo studio delle patologie infantili;
6. migliorare la valutazione del rischio integrando dati umani e sperimentali e identificare misure per la riduzione dell’esposizione;
7. diffondere i risultati, I criteri e gli esiti del progetto ai principali stakeholders, compresi gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale, la popolazione, i media, e le ONG.
8. collaborare attivamente con i partners di DEMOCOPHES per la comparazione dei risultati e l’ampliamento del database europeo sui livelli dei metaboliti del DEHP e del BPA nelle coppie madre-bambino.

Tra i risultati attesi:

  • I dati di biomonitoraggio contribuiranno allo sviluppo di biomonitoring equivalents (BE) per l’esposizione a DEHP e BPA nei bambini e nelle donne della popolazione italiana - in relazione all’area di residenza- quale strumento di supporto per la gestione del rischio, come richiesto dal REACH;
  • le informazioni ricavate dai questionari strutturati sulle caratteristiche ambientali, abitudini alimentari e stili di vita serviranno per identificare le fonti di esposizione a IE;
  • la associazione tra esposizione a IE e telarca prematuro, pubertà precoce e obesità infantile. Sulla base dei risultati ottenuti verranno stabiliti dei valori di riferimento HBM1 e HBM2;
  • la definizione di un pannello di biomarcatori specificatamente correlato con l’esposizione a DEHP/BPA e allo stato di salute;
  • dati sull’esposizione a DEHP e BPA specificatamente correlati con le fasi dello sviluppo postnatale attraverso lo studio sperimentale di tossicità in fase juvenile;
  • la valutazione dell’affidabilità e sensibilità del pannello di biomarcatori selezionati negli studi caso-controllo;
  • analisi descrittiva e misura dell’associazione delle sostanze nella popolazione in relazione all’età al genere e all’area di residenza;
  • analisi per la definizione della relazione tra livelli di esposizione e effetti nell’animale.

 

Link al Progetto: http://www.iss.it/lifp/
Link alla Brochure: http://www.iss.it/binary/lifp/cont/recruit_leaflet.pdf
Link alla Newsletter: http://www.iss.it/lifp/index.php?lang=1&anno=2015&tipo=40.

E-mail: info.persuaded@iss.it

 


Ultimo aggiornamento 13.10.2015