Cultura per la sostenibilità nel contesto internazionale

 

La pandemia del COVID-19 ha rallentato i progressi in tutti gli ambiti della sostenibilità, ma anche negli anni precedenti il mondo era già lontano dal raggiungere gli obiettivi educativi a livello globale. Oggi, si è arrivati ad un punto in cui, se i Paesi non adotteranno misure efficaci ed aggiuntive, soltanto un paese su sei raggiungerà l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 “Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti” entro i termini previsti. Infatti, si stima che 84 milioni di bambini e giovani continueranno a non frequentare la scuola e 300 milioni di studenti non avranno acquisito le competenze matematiche e alfabetiche di base di cui hanno bisogno per avere successo nella vita e nel mondo del lavoro.

Questi dati emergono dall’ultimo Rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, presentato a New York nel luglio 2023 durante l’undicesima sessione del Foro Politico di alto livello, sullo stato di attuazione dell’Agenda 2030. Negli ultimi anni, dunque, il dibattito politico internazionale ha messo in luce che la complessità dei cambiamenti sociali, culturali, ambientali che le nuove generazioni devono affrontare, molto ben rappresentata dall’Agenda 2030 e dall’interrelazione dei suoi 17 obiettivi e relativi target, richiede un approccio educativo multidimensionale, basato sulle connessioni e le contaminazioni, sulla valorizzazione delle singolarità e delle diversità. All’interno di questo quadro emerge chiaramente che i processi educativi devono durare per tutta la vita e la loro applicazione non può essere limitata alle sedi dell’apprendimento “formale” (scuola, università, ecc.), ma deve estendersi anche ai cosiddetti ambiti informale e non-formale.

Questi principi, ad oggi ancora attuali e necessari e richiamati dall’Agenda 2030, sono stati il messaggio chiave del Decennio delle Nazioni Unite dedicato all’Educazione per lo sviluppo sostenibile, sotto l’egida dell’UNESCO –DESS, 2005-2014 attraverso il quale l’ONU ha promosso un generale processo di “ri-orientamento” dei sistemi educativi negli Stati membri e l’integrazione in essi dei valori e delle tematiche della sostenibilità. Tra il 2016 e il 2018 l’Unesco ha organizzato 4 simposi in Brasile, Germania, Giappone e Sud Africa per definire le nuove linee d’azione a partire dal 2020 e ha lanciato la sua nuova iniziativa Education for Sustainable Development a Roadmap - ESD 2030”. Quest’ultima è stata presentata, questa volta su scala globale, nella Conferenza Mondiale Unesco di Berlino del 17-19 maggio 2021, durante la quale è stata ribadita la necessità di incrementare a livello globale la consapevolezza del ruolo cruciale dell’educazione nel favorire il raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. A supporto di questo impegno è stato pubblicato il documentoESD 2030  a roadmap, che rappresenta una tabella di marcia in cui sono identificate le aree di lavoro e gli interventi specifici che possono essere sviluppati e supportati dagli Stati Membri e dalle parti interessate, comprese le organizzazioni della società civile e i partner per lo sviluppo a livello regionale e globale. In ambito pan-europeo, il processo che nel 2014 fu avviato dal Decennio UNESCO trova ancora oggi applicazione nella "Strategia UNECE per l’Educazione per lo Sviluppo sostenibile -ESS" adottata a Vilnius del 2005, a cui ha aderito anche l’Italia. Nella Strategia sono evidenziate le principali caratteristiche dell’ESS, tuttora valide: il suo carattere interdisciplinare, la trasversalità rispetto a tutti gli ambiti educativi, la necessità di adeguare le azioni educative alle specifiche esigenze dei singoli per favorire lo sviluppo di un pensiero critico, l’opportunità di utilizzare nuovi metodi di apprendimento basati sull’esperienza e sulla partecipazione.

In Italia, il Ministero dell’Ambiente si è fatto promotore negli anni di questi principi guida paneuropei ed oggi è coinvolto nel processo di attuazione come membro del Comitato Direttivo e portando avanti attività volte all’integrazione dei principi della Strategia UNECE nell’attuazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Quest’ultima, include la cultura per la sostenibilità nel sistema dei cosiddetti Vettori definiti come ambiti di azione trasversali e leve fondamentali per avviare, guidare, gestire e monitorare l’integrazione della sostenibilità nelle politiche, piani e progetti nazionali.

Questo lavoro di integrazione delle politiche è stato arricchito in termini di contenuti e input dall’adozione della proposta di Raccomandazione del Consiglio Europeo del 14/01/2022, relativa all’apprendimento per la sostenibilità ambientale e dalla contestuale pubblicazione da parte del Joint Research Center della Commissione Europea del Green Comp, che definisce il nuovo quadro europeo delle competenze per la sostenibilità.

Infatti, un’educazione in grado di sviluppare competenze trasversali permette agli individui di riflettere sulle loro azioni, prendendo in considerazione il loro attuale e futuro impatto sociale, culturale, economico e ambientale, da una prospettiva sia locale, sia globale.

 

 


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Ultimo aggiornamento 31.10.2023