Convenzione di Barcellona sulla protezione dell’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo

La Convenzione di Barcellona, che oggi può vantare 22 Paesi contraenti, nasce nel 1976 con l’obiettivo di tutelare il Mare Mediterraneo dall’inquinamento. Nel 1995, la Convenzione è stata sottoposta a diversi emendamenti che ne hanno ampliato l’ambito di applicazione ed azione, con l’inserimento dei principi di Rio, e l’ambito geografico, con l’allargamento alle zone costiere. La nuova Convenzione, dal titolo “Convenzione di Barcellona sulla tutela dell’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo” è entrata in vigore nel luglio 2004.

Si compone di sette Protocolli ognuno specifico su una tematica della medesima Convenzione, ed è guidata da una Strategia di Medio Termine di sei anni (MTS) e da un Programma di lavoro (PoW) biennale approvato dalle Parti nel corso delle Conferenze ordinarie (COP). L’unità di coordinamento UNEP/MAP, insieme ai 6 Centri Regionali di Attività (RAC) svolge l’importante ruolo di promuovere l’implementazione della Convenzione di Barcellona, dei suoi protocolli e strategie, nonché delle decisioni e raccomandazioni delle Parti contraenti.

La 23esima COP si terrà in Slovenia dal 4 all’8 dicembre 2023.

Il ruolo dell’Italia

L’Italia rappresenta uno dei principali contribuenti della Convenzione e dal 2005 ospita, presso l’ISPRA, il Centro di Informazione e Comunicazione INFO-RAC che riveste un ruolo centrale nella promozione delle tematiche ambientali, nella sensibilizzazione dei cittadini del Mediterraneo e nella maturazione di una consapevolezza generale del ruolo dell'UNEP/MAP, della Convenzione di Barcellona e delle sue politiche ambientali indirizzate allo sviluppo sostenibile.  

Durante il biennio di Presidenza dell’Italia (2020-2021), l’ Italia ha contribuito alla definizione della Strategia di Medio Termine 2022-2027 facendosi promotrice, in particolare, dell’iniziativa dei porti verdi come azione prioritaria da sviluppare nella regione mediterranea. In qualità di coproponente, insieme alla Francia, l’Italia ha seguito e dato impulso alla iniziativa MED SOx ECA, per la designazione dell’intero Mediterraneo come area ad emissione controllata di ossidi di zolfo. Tale iniziativa è stata definitivamente approvata in sede IMO, a dicembre 2022, e si prevede la sua concreta implementazione a partire dal 2025.

A conferma del forte impegno nel Mediterraneo, l’Italia ha sottoscritto un Accordo di cooperazione bilaterale triennale con l’UNEP/MAP nel 2016, con un impegno finanziario di 2,5 milioni di euro, e un successivo Accordo di cooperazione per il biennio 2022-2023, che ha contemplato un impegno finanziario di 2,8 milioni di euro. Alla fine del 2022, con un Addendum al suddetto Accordo, l’Italia si è impegnata a finanziare ulteriori attività del PoW 2022-2023 attraverso un contributo volontario di 544.000,00 euro. Tra queste, studi ed analisi propedeutici alla valutazione della definizione di aree ad emissione controllata di ossidi di azoto nel Mediterraneo (NOx ECA).

Allo scopo di sperimentare l’attuazione transfrontaliera del Protocollo ICZM (Integrated Coastal Zone Management) della Convenzione e della pianificazione dello spazio marittimo (MSP), in data 30 marzo 2021 il MASE ha sottoscritto un accordo con l’omologo Ministero albanese e con il Priority Action Programme - Regional Activity Center (PAP/RAC) per l’attuazione del Progetto transfrontaliero CAMP Otranto nell’area dello Stretto di Otranto. Il progetto, costruito sul successo del primo progetto CAMP ITALY che ha coinvolto aree pilota significative del territorio italiano, include tra i suoi obiettivi, la protezione e il ripristino della salute ed integrità degli ecosistemi costieri e marini nell’area coinvolta, attraverso l’individuazione e valutazione delle Area Based Management Tools (ABMT) e di altre misure di conservazione area based (OECM) presenti all’interno ed al di fuori della giurisdizione nazionale, e la lotta all’inquinamento da plastica. Il MASE contribuisce al progetto con un contributo volontario di € 450.000,00.

L'attuale Punto Focale Nazionale per l’Italia è il Dott. Oliviero Montanaro, Direttore Generale della Direzione Patrimonio Naturalistico e Mare.

montanaro.oliviero@mase.gov.it

 


Ultimo aggiornamento 23.05.2023