Attuazione Direttiva 91/271/CEE

DIRETTIVA 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane

1. CONTESTO NORMATIVO

La Direttiva 91/271/CEE (di seguito la direttiva) attiene alla raccolta, al trattamento e allo scarico delle acque reflue generate da agglomerati urbani (aree in cui la popolazione e/o le attività economiche sono sufficientemente concentrate così da rendere possibile la raccolta e il convogliamento delle acque reflue verso un impianto di trattamento o verso un punto di scarico) e da alcuni settori industriali, prevedendo che tutti gli agglomerati al di sopra dei 2.000 abitanti equivalenti (a.e. - gli abitanti equivalenti, sommatoria di residenti e fluttuanti, esprimono il carico generato dall’agglomerato ossia la dimensione dello stesso) siano provvisti di idonei sistemi di raccolta (art. 3) e trattamento (artt. 4 e 5) conformi ai requisiti previsti all'allegato I B, indicando tempi di adeguamento (tra il 1998 e il 2005) in funzione del carico generato e dell’area di scarico (in area “normale” o “sensibile”).

Questo perché, come specificato all’articolo 1, scopo della direttiva è quello di proteggere l’ambiente dalle ripercussioni negative provocate dai sopra menzionati scarichi di acque reflue.

La direttiva è stata recepita nel nostro ordinamento nel 1999 con il decreto legislativo n. 152, successivamente abrogato e sostituito dal decreto legislativo n. 152 del 2006, Norme in materia ambientale (G.U. n. 88 del 14 aprile 2006)

La parte terza “Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche” e il relativo allegato 5 “Limiti di emissione degli scarichi idrici” del sopracitato decreto contengono le norme relative alla direttiva.

Di seguito, una tabella di correlazione tra gli articoli 3, 4, 5, 10 e allegato IB della direttiva e i corrispondenti del decreto legislativo 152/06.

Direttiva /91/271/CEE

Decreto legislativo 152/2006

art.3

art. 100

art. 4

artt. 101 e 105

art. 5

art. 106

art. 10

art. 105, comma 5

allegato I B, punto a

art. 100, comma 2

allegato I B, punto b.2

allegato 5 alla parte Terza del Decreto, Punto 1.1 “Acque reflue urbane

 

2. ATTIVITA’ DI REPORTING UWWTD E ORIGINE PROCEDURE INFRAZIONE

Ai sensi dell’articolo 15, paragrafo 4, della direttiva, gli Stati membri devono, per tutti gli agglomerati con carico generato a partire da 2.000 a.e., inviare, ogni due anni, alla Commissione Europea informazioni sullo stato di attuazione della stessa attraverso la compilazione di uno specifico questionario (Questionario UWWTD). Analoga attività di reporting è stabilita all’articolo 17, laddove gli Stati membri devono, per gli agglomerati ancora non conformi ai requisiti della direttiva, indicare gli interventi di adeguamento in atto e/o programmati.

Il questionario UWWTD relativo all’articolo 15 consiste in un file excel strutturato essenzialmente in 5 fogli tra loro correlati:

  • aree sensibili: indicazioni sulle aree sensibili e relativi bacini drenanti (denominazione e codice - tipologia area sensibile - data di designazione - modalità di applicazione dell’articolo 5 - fattore limitante N e/o P);
  • agglomerati: indicazioni sugli agglomerati (denominazione e codice – coordinate - carico generato) e sistemi di raccolta (percentuale del carico generato raccolto attraverso reti fognarie e/o tramite sistemi individuali appropriati (IAS) e/o non raccolto né in rete fognaria né indirizzato tramite IAS);
  • impianti: include i dati sui singoli impianti di trattamento delle acque reflue (ISCON – denominazione e codice - coordinate - capacità organica di progetto - carico trattato - tipologia di trattamento - conformità ai valori limite di emissione) e sui sistemi di raccolta non collegati ad impianti (NOTCON - denominazione e codice - coordinate);
  • impianti agglomerati: link tra l’impianto di trattamento ed il singolo agglomerato e consente di segnalare le situazioni in cui la relazione agglomerato – impianto è del tipo 1:n o m:1 o n:m;
  • punti di scarico: informazioni sui singoli punti di scarico degli impianti di trattamento (denominazione e codice – coordinate - tipo di area e corpo idrico correlato).

Il questionario UWWTD relativo all’articolo 17 consiste in un file excel strutturato in 3 fogli:

  • FLA Agglomerations: indica la natura dei problemi riscontrati nell’agglomerato, le misure pianificate e le date previste per il raggiungimento della conformità;
  • FLA UWWTPs: contiene informazioni sul motivo della non conformità dell’impianto di trattamento, sulle misure da adottare, sul tipo di capacità e trattamento previsti nonché sui fondi pianificati per il superamento delle criticità;
  • FLA Investments: contiene informazioni aggregate sul costo annuale dei costi di attuazione, sulla dimensione totale degli impianti di trattamento e altri dati aggregati.

Per una consultazione dei singoli dati inseriti nei questionari UWWTD artt. 15 e 17 si rimanda al SINTAI - Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque Italiane sul sito ISPRA.

In data 15 giugno 2022, la Commissione Europea ha pubblicato il documento “11th Technical assessment on UWWTD implementation”, contenente le valutazioni condotte sulle informazioni trasmesse dagli stessi Stati Membri nel 2020, in occasione dell’11° Questionario UWWTD (artt. 15 e 17 della Direttiva 91/271/CEE) con situazione al 31 dicembre 2018.

Nel 2018 in Italia sono stati censiti:

  • 3.034 agglomerati con carico generato maggiore o uguale a 2.000 a.e.; il carico generato complessivamente dagli agglomerati censiti ammonta a 78.024.142 a.e.;
  • oltre 3.500 impianti per il trattamento delle acque reflue;
  • 199 aree sensibili e relativi bacini drenanti.

Il documento fornisce elementi circa le valutazioni di conformità legale condotte dalla Commissione. In particolare, si evince che in Italia, nel 2018, il 95% degli agglomerati è conforme all’art. 3 (collettamento delle acque reflue), l’80% è conforme all’art.4 (trattamento) e l’83% è conforme all’art.5 (trattamento più stringente, in aree sensibili).

Relativamente al programma degli investimenti (art. 17) l’Italia ha elencato 1.876 interventi in corso e/o programmati sui sistemi di collettamento e sugli impianti di trattamento.

Flusso informativo origine delle procedure di infrazione

 

3. CONTENZIOSO    COMUNITARIO    IN    MATERIA    DI    ACQUE    REFLUE URBANE

Le criticità dei sistemi di raccolta e trattamento delle acque reflue ancora presenti sul territorio nazionale hanno determinato, a partire dal 2004, l’avvio, da parte della Commissione europea, di quattro procedure di infrazione (cause C 251/17C 515/23 (ex C 85/13) - entrambe oggetto di Sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europe – Causa C 668/19 e il Parere motivato 2017/2181,) relative alla violazione della direttiva sopracitata che ad oggi, sulla base delle ultime valutazioni effettuate dalla Commissione, interessano, complessivamente, oltre 900 agglomerati relativi a poco più di 29 milioni di abitanti equivalenti.

PROCEDURE INFRAZIONE - DISTRIBUZIONE REGIONALE DEGLI AGGLOMERATI - NUMERO E CARICO GENERATO (a.e.)

(SITUAZIONE dicembre 2023)

 

REGIONE

C 251/17

C515/23 (ex C 85/13)

C 668/19

PI 2017/2181

TOTALE

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

NR.

CG

NR.

CG

NR.

CG

NR.

CG

NR.

CG

Abruzzo

   

 

 

12

72.400

34

403.335

46

475.735

Basilicata

       

18

197.771

   

18

197.771

Calabria

11

813.514

   

129

1.369.117

48

796.815

188

2.979.446

Campania

6

1.135.345

   

107

3.381.198

4

380.535

117

4.897.078

FVG

 

 

 

 

6

292.780

1

2.190

7

294.970

Lazio

       

4

2.804.767

2

35.267

6

2.840.034

Liguria

2

69.400

   

4

108.300

3

63.000

9

240.700

Lombardia

   

 

 

58

904.195

69

4.659.801

127

5.563.996

Marche

   

 

 

32

608.311

4

24.595

36

632.906

Molise

           

1

3.585

1

3.585

Puglia

3

105.406

   

14

1.445.346

8

362.681

25

1.913.433

Sardegna

       

22

140.907

8

587.747

30

728.654

Sicilia

45

3.505.258

4

89.069

163

1.504.351

33

1.830.153

245

6.926.741

Toscana         29 1.031.731 22 114.463 51 1.146.194
Umbria         2 7.045     2 7.045
Valle d'Aosta     1 60.000 1 13.500     2 73.500
Veneto         4 110.225     4 110.225
  67 5.628.923 5 149.069 605 13.991.944 237 9.264.167 939 29.032.013

 

La DG USSRI segue costantemente l’iter delle procedure comunicando, per quanto di competenza, alle Amministrazioni coinvolte - Regioni e Commissario straordinario unico (CSU – istituito ai sensi dell’art.2, decreto legge n.243/2016, convertito con modificazioni dalla legge n. 18/2017) - la loro evoluzione, monitorando, attraverso i dati trasmessi dalle Amministrazioni sopra citate, lo stato di attuazione degli interventi previsti per l’adeguamento degli agglomerati oggetto di contenzioso e informando la Commissione europea.

Infatti, periodicamente - ogni sei mesi per le Cause e ogni 12 mesi per le Procedure d’infrazione - il MASE, sulla base degli esiti di istruttorie condotte presso gli Enti sopracitati, invia alla  Commissione europea, per il tramite della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche europee - Struttura di Missione per le procedure di infrazione, rapporti dettagliati sullo stato di attuazione degli interventi e raggiunta conformità degli agglomerati ai requisiti della direttiva acque reflue urbane.

Negli aggiornamenti trasmessi dalle Autorità italiane alla Commissione europea nel corso del 2023 vengono dichiarati conformi ulteriori agglomerati che:

  • hanno raggiunto la piena conformità (C);
  • hanno raggiunto la conformità strutturale (CS);
  • vengono considerati non in infrazione in quanto aventi carico generato inferiore a 2.000 a.e. o perché, a seguito di riperimetrazione, sono stati uniti ad altri già dichiarati conformi (C-NI).

Qualora la Commissione valutasse positivamente tali indicazioni, rimarrebbero in infrazione, in quanto non ancora conformi, 618 agglomerati per un totale di poco più di 18 milioni di abitanti equivalenti.

Nella tabella di seguito viene riportata la situazione delle procedure di infrazione aggiornata a dicembre 2023 sulla base delle ultime comunicazioni effettuate dall’Italia alla Commissione.

 

REGIONE

C 251/17

C515/23 (ex C 85/13)

C 668/19

PI 2017/2181

TOTALE

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

AGGLOMERATI

NR.

CG

NR.

CG

NR.

CG

NR.

CG

NR.

CG

Abruzzo

   

 

 

1

7.000

8

103.210

9

110.210

Basilicata

       

18

197.771

   

18

197.771

Calabria

10

804.769

   

119

1.334.994

43

781.153

172

2.920.916

Campania

6

1.135.345

   

107

3.381.198

3

28.344

116

4.544.887

FVG

 

 

 

 

2

13.726

 

 

2

13.726

Lazio

       

4

2.804.767

1

20.267

5

2.825.034

Liguria

1

39.400

   

4

108.300

2

30.000

7

177.700

Lombardia

   

 

 

26

318.134

25

379.157

51

697.291

Marche

   

 

 

11

78.941

1

7.353

12

86.294

Molise

           

 

 

 

 

Puglia

3

105.406

   

2

43.207

1

78.852

6

227.465

Sardegna

       

16

100.432

1

2.298

17

102.730

Sicilia

36

3.228.149

3

78.069

125

1.224.764

30

1.808.331

194

6.339.313

Toscana         5 173.501 1 11.517 6 185.018
Umbria                    
Valle d'Aosta     1 60.000 1 13.500     2 73.500
Veneto         1 2.616     1 2.616
  56 5.313.069 4 138.069 442 9.802.851 116 3.250.482 618 18.504.471

 

mappa con indicati tutti gli agglomerati presenti in Italia (in nero) e gli agglomerati in infrazione

In figura è riportata la mappa con indicati tutti gli agglomerati presenti in Italia (in nero) e gli agglomerati in infrazione. In rosso sono indicati gli agglomerati dichiarati non conformi (NC) sia dalla Commissione (COM) sia nelle ultime comunicazioni effettuate dall’Italia (IT) nel 2023, in arancione quelli dichiarati NC dalla COM e con conformità strutturale raggiunta (CS) dall’IT, in giallo quelli dichiarati NC dalla COM e conformi (C) dall’IT, in grigio quelli dichiarati NC dalla COM e non in infrazione (NI) dall’IT (perché il carico generato è inferiore alla soglia o perché agglomerato unito ad altri agglomerati), in celeste quelli dichiarati NC dalla COM e dichiarati dall’IT conformi ma che di fatto sarebbero non soggetti ad infrazione (NI) perché uniti ad altri agglomerati già C, in verde quelli dichiarati C sia dalla COM che dall’IT.

 

Attività poste in atto, a livello centrale, per fronteggiare le procedure d’infrazione

Premesso che la normativa di settore (art. 149, comma 1, d.lgs. 152/06) assegna agli Enti di Governo d’ambito – in sede di predisposizione e/o aggiornamento del Piano d’Ambito – il compito di condurre le attività di ricognizione delle infrastrutture, la programmazione degli interventi e la redazione piano economico finanziario, le Amministrazioni centrali hanno messo in campo misure di carattere economico (assegnazione risorse) e normativo (nomina del Commissario straordinario unico - CSU) per dare impulso e accelerazione alla  progettazione e realizzazione degli interventi.

Misure di carattere economico:

Messe a disposizione, dal 2012, attraverso vari strumenti finanziari (Delibera CIPE 60/2012 – Legge di Stabilità 2014 – Piano Operativo Ambiente FSC 2014/2020 – Patti per il Sud) ingenti risorse finanziarie - oltre 3 miliardi di euro - che hanno garantito la quasi completa copertura finanziaria degli interventi oggetto delle due procedure d’infrazione già interessate da Sentenze di condanna, e l’assegnazione di risorse anche per diversi interventi oggetto delle due restanti procedure.

Inoltre, a seguito delle criticità finanziarie evidenziate dal Commissario unico, ulteriori risorse, pari a € 302.871.148,73 (per 28 interventi) a valere sulla Legge di Bilancio 2019 (art. 1, comma 95 e della Legge 30 dicembre 2018, n. 145, e successivi), sono state assegnate al MATTM, con D.P.C.M. del 11 giugno 2019.

Misure di carattere normativo:

Al fine di accelerare la progettazione, l’affidamento e la realizzazione degli interventi necessari al superamento del contenzioso comunitario nel settore della depurazione è stata istituita - con l’art. 2 del decreto legge 243/2016 convertito con legge del 27 febbraio 2017, n. 18 - la figura del Commissario Straordinario Unico.

Il Commissario Straordinario Unico, il cui incarico ha durata triennale:

  • ha compiti di coordinamento e realizzazione degli interventi diretti ad assicurare il rispetto in un lasso di tempo rapido delle Sentenze di condanna (Cause C 251/17 e C 85/13) emesse dalla Corte di Giustizia dell’UE mediante gli interventi di adeguamento sui sistemi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue per gli agglomerati non ancora dichiarati conformi al 31 dicembre 2016;
  • assicura la gestione degli impianti fino a quando l’agglomerato urbano corrispondente non sia reso conforme a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea e trasferisce le opere realizzate agli enti di governo dell’ambito o, in mancanza di questi ultimi, alle Regioni.

Con l’articolo 4 septies del decreto legge 18 Aprile 2019, n. 32 convertito, con modifiche, nella legge 14 giugno 2019, n. 55, i poteri del Commissario Straordinario Unico sono stati estesi anche alle altre due procedure d’infrazione (Causa C668/19 e PI 2017/2181) non interessate da Sentenze di condanna.

Con l’articolo 5, comma 7, del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito con modifiche, nella legge 12 dicembre 2019, n. 141 si è convenuto sulla necessità di dotare il Commissario unico di un massimo di due subcommissari, che operano sulla base di specifiche deleghe definite dal Commissario unico, in relazione al numero degli interventi sostitutivi.

Con l’articolo 14-ter del decreto legge 9 dicembre 2023, n. 181, convertito con modificazioni dalla legge 2 febbraio 2024, n. 11 “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023”, vengono conferiti ulteriori poteri al Commissario unico, al fine di accelerare la realizzazione degli interventi funzionali al superamento delle criticità in materia di acque reflue urbane.

DPCM di nomina dei Commissari Unici e dei Sub commissari:

  • D.P.C.M. del 27.04.2017: nomina del prof. Enrico Rolle quale Commissario unico;
  • D.P.C.M. dell’11.05.2020: nomina del prof. ing. Maurizio Giugni quale Commissario Unico e del sen. Stefano Vaccari e dell’ing. Riccardo Costanza quali Sub Commissari;
  • D.P.C.M. del 07.08.2023: nomina del Prof. Fabio Fatuzzo quale Commissario Straordinario Unico e dell’Avv. Salvatore Cordaro e del Dott. Antonino Daffinà quali subcommissari.

 


Ultimo aggiornamento 14.02.2024