Rifiuti: traffico illecito verso la Cina, perquisizioni e sequestri in tutta Italia. 33 denunciati dal NOE di Bologna

Roma, 13 dicembre 2019 - I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bologna, coordinati dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e coadiuvati dai NOE presenti nei territori di competenza, hanno dato esecuzione in numerose province, a 33 perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Bologna, Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di altrettante sedi aziendali e relativi legali rappresentanti di società operanti a vario titolo nel settore dei rifiuti, al fine di reperire ulteriori indizi atti a documentare una rilevante attività organizzata finalizzata al traffico illecito di rifiuti plastici dall’Italia verso la Cina.

A seguito di una stretta collaborazione con l’Agenzia delle Dogane di Parma che aveva segnalato delle anomalie, nel corso dei mesi di febbraio e marzo 2018 il NOE di Bologna ha effettuato degli accertamenti mirati nei riguardi di due società parmigiane: la Starplastick s.r.l. e Ghirardi s.r.l., relativamente a delle operazioni transfrontaliere finalizzate all’esportazione di rifiuti plastici verso la Cina, che consentivano di constatare come le due società - sprovviste della prevista licenza di esportazione rilasciata dall’amministrazione generale cinese per la “supervisione della qualità, ispezione e quarantena (A.Q.S.I.Q.)” - si erano affidate ad un intermediario bolognese - Ecolsun Commerciale s.r.l., riconducibile alla cittadina cinese Sun Yuefen, che era in possesso dell’autorizzazione, indispensabile all’esportazione in Cina e determinante per la corretta qualificazione del rifiuto, delle sue caratteristiche e quindi dell’adeguato eventuale reimpiego e riciclo.

Nel corso delle indagini è emerso che la ECOLSUN, grazie alla propria autorizzazione all’esportazione, ha favorito tra il 2016 ed il 2017 ingenti esportazioni di rifiuti plastici di ogni genere provenienti da impianti italiani e diretti ad aziende cinesi verosimilmente dedite ad attività di recupero, sul conto delle quali, tuttavia, sono spesso mancati i previsti riscontri sull’effettivo impianto di destinazione, con inevitabile perdita della tracciabilità del rifiuto e quindi della sua reale entità e corretto reimpiego.

Le condotte illecite descritte hanno così portato alla contestazione dei reati di traffico illecito di rifiuti e attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, certificando l’esportazione di circa 10.000 tonnellate di rifiuti plastici per un fatturato complessivo di oltre 2,8 milioni di euro.

L’attività, tra le prime nel suo genere, riveste una particolare rilevanza nel settore atteso che proprio il bando della Cina verso l’importazione di numerose tipologie di rifiuti, in particolare plastici (la sola Cina assorbiva circa il 70% della plastica mondiale) avviato nel 2018 e successivamente ripreso anche da numerose nazioni asiatiche, ha comportato una evidente crisi di settore, soprattutto per i Paesi dell’Unione Europea che ne sono stati per anni i maggiori esportatori, provocando la formazione di stoccaggi fuori norma con il conseguente aumento, da parte di operatori senza scrupoli, di fenomeni di illecito smaltimento mediante operazioni transfrontaliere irregolari, abbondono di rifiuti in aree e capannoni in disuso, nonché – nei casi più gravi – ricorrendo all’incendio dei rifiuti stoccati presso gli impianti di gestione.

Ad esito delle perquisizioni svolte dai Carabinieri del NOE è stata acquisita un’ampia documentazione, messa a disposizione della Procura della Repubblica/DDA di Bologna - che verrà ora analizzata allo scopo anche di ricostruire quantitativi e tipologie di rifiuti oggetto del traffico illecito.

 

Rifiuti: traffico illecito verso la Cina, perquisizioni e sequestri in tutta Italia. 33 denunciati dal NOE di Bologna from Ministero dell'Ambiente on Vimeo.

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Ultimo aggiornamento 19.12.2019