Rifiuti: sequestrato impianto di trattamento a Siracusa

Operazione “Black sun” dei Carabinieri del Comando per la tutela ambientale      

 

Roma, 29 gennaio 2020 – Sequestrato un impianto di gestione rifiuti a Siracusa dai Carabinieri del N.O.E. di Catania, nell’ambito dell’operazione “Black sun” condotta su tutto il territorio nazionale dai Carabinieri del Comando per la tutela ambientale, che ha consentito di trarre in arresto numerose persone coinvolte nel traffico illecito di rifiuti su scala internazionale nel settore del trattamento dei pannelli solari dismessi e di sequestrare numerosi impianti di trattamento rifiuti.

L’impianto è stato sottoposto a sequestro a causa di  violazioni nella gestione dei rifiuti consistenti in enormi cumuli di Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) stoccati in “big bags”, casse di metallo e cassoni collocati in maniera illecita ed esposti alle intemperie nella quasi totalità dell’area esterna.  Sono state rinvenute altresì circa 60 tonnellate di pannelli solari sui quali saranno condotti approfondimenti investigativi per verificarne la regolarità delle operazioni di stoccaggio, trattamento e recupero.

Il valore dell’intero impianto posto sotto sequestro è di 4 milioni di euro.

Il responsabile legale e socio principale dell’impianto era stato già arrestato il 23 gennaio scorso, su mandato di cattura emesso dal Gip del tribunale di Perugia, con le gravi accuse di essere uno dei principali responsabili di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti anche transfrontaliero, riciclaggio, autoriciclaggio, contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi e altre condotte illecite.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri per la Tutela Ambientale, i proprietari di impianti di produzione di energia solare hanno consegnato migliaia di pannelli solari esausti alle ditte incaricate per lo smaltimento di smaltimento che, invece di procedere allo smontaggio delle varie componenti, provvedevano a dotare i pannelli di nuove e false etichette, così da renderli commerciabili ed esportabili. Le indagini hanno permesso di stabilire che la destinazione di questi nuovi pannelli erano principalmente Senegal, Burkina Faso, Nigeria, Marocco, Mauritania, Turchia e Siria.

 

 

 

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Ultimo aggiornamento 31.01.2020