Rifiuti: NOE di Sassari chiude indagini su fanghi di depurazione campani smaltiti irregolarmente in Sardegna. Denunciati vertici Consorzio CIPNES

Roma, 24 marzo 2020 – I Carabinieri del NOE di Sassari, a conclusione di complesse ed approfondite indagini avviate a novembre 2018, a seguito di un ispezione in un impianto di trattamento e smaltimento di rifiti di Olbia, in località Spiritu Santu, di proprietà e gestito dal Consorzio Industriale Provinciale Nord Est Sardegna – Gallura (C.I.P.N.E.S.), hanno rilevato importanti violazioni delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale, nonché nella gestione non autorizzata dei fanghi.

I fanghi provenienti dagli impianti di depurazione di Napoli e Caserta, venivano anche trasportati nell’isola con mezzi privi di specifica iscrizione all’Albo Gestori Ambientali.

Gli uomini del NOE hanno, inoltre, accertato l’esistenza di false indicazioni sulla qualificazione dei rifiuti prodotti dalle operazioni di stabilizzazione per il conferimento in discarica, con attribuzione non corretta di codici (ER), nonché omissioni circa le indicazioni concernenti lo smaltimento e/o il recupero dei rifiuti nei registri di carico/scarico dell’impianto di biostabilizzazione, dato peraltro fondamentale per il calcolo dell’ecotassa, così eludendo la tracciabilità dei rifiuti stessi.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania, che ha pienamente condiviso le conclusioni investigative del N.O.E. di Sassari, ha pertanto emesso l’avviso all’indagato di conclusione di indagini preliminari a carico del dirigente del settore igiene ambientale e responsabile tecnico dell’impianto di discarica e del presidente del consiglio di amministrazione del CIPNES.

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento 26.03.2020