Cocktail Footprint: verso lo sviluppo sostenibile made in Italy

Clini a ecogreen a RiminiUn cocktail made in Italy per discutere dello sviluppo sostenibile del nostro paese. Questo il senso dell’evento voluto dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con Coop, che si è tenuto oggi durante la fiera Ecomondo a Rimini. Al centro del dibattito, il programma del Ministero dell’Ambiente per la valutazione dell’impronta ambientale (“environmental footprint”) che ha coinvolto, attraverso accordi volontari e un bando pubblico, più di 70 aziende che operano in diversi settori produttivi. Tra questi, Coop, San Benedetto, Granarolo e Principi di Porcìa sono intervenuti oggi a presentare la propria esperienza e spiegare i dettagli dei progetti che conducono in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente.
Nel corso del dibattito moderato da Antonio Cianciullo, il ministro Corrado Clini ha sottolineato l’ambizione del programma: “È una grande opportunità per le nostre aziende perché nei mercati internazionali esiste una forte richiesta di certificazione di qualità ambientale, soprattutto per i prodotti di alto livello. Il nostro obiettivo comune deve essere fare del made in Italy un modello eco-sostenibile”.
I vertici delle aziende coinvolte nel programma hanno spiegato il loro impegno. Vincenzo Tassinari, presidente Coop Italia, ha dichiarato: “Coop ha deciso di sottoporre all’analisi del ciclo di vita quattro prodotti di larghissimo consumo, ovvero il pomodoro ciliegino a marchio Coop (una referenza che da sola vale oltre 14,6 milioni di euro di fatturato e circa 63.000 quintali all’anno, pari al 65% del quantitativo totale pomodorino venduto), due prodotti di pasta di semola e una referenza non alimentare, lo shampoo a marchio Coop. Sono già terminati gli studi di impatto ambientale e stiamo analizzando le aree di miglioramento e le strategie possibili (ed i relativi costi) per un eventuale compensazione delle emissioni prodotte di CO2. L’impegno che riserviamo a questo progetto - ha concluso Tassinari - è d’altronde assolutamente in linea con quanto Coop fa dal 1984 con la campagna ‘Bianco il bucato, azzurro il mare’ per la riduzione dei fosfati nei detersivi fino alle ultime campagne per un consumo consapevole dell’acqua e contro la deforestazione”.
Per l’acqua minerale San Benedetto, impegnata già dal 2009 con il Ministero dell’Ambiente nella definizione di un modello di gestione delle emissioni specifico per il settore delle acque minerali volto alla riduzione dell’impronta di carbonio, è intervenuto Enrico Zoppas.
“Attorno a questa sempre più diffusa sensibilità, e ancor più in questi tempi di crisi economica e di riduzione dei consumi - ha commentato il presidente di San Benedetto - è necessario che la politica del marchio sia rivolta all’innovazione nei materiali, dei trasporti, nel processo produttivo, nel riciclo degli scarti. La nostra è un’ottica a lungo termine - ha aggiunto - caratterizzata dal senso di responsabilità verso la società e il territorio, e crede in una cultura industriale dell’eco-sostenibilità”.
Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo ha di seguito commentato: “Garantire un’etica nella conduzione dei propri affari, valorizzare le filiere a monte dei prodotti, mettere sul mercato prodotti sicuri, genuini, certificati, sostenibili in termini ambientali, con un forte contenuto di servizio, sempre pensando alle generazioni che verranno dopo di noi: questo è per Granarolo la sostenibilità ambientale. L’iniziativa del Ministero a cui abbiamo aderito è una grande opportunità per creare nuova consapevolezza nel consumatore e aiutarlo a compiere scelte sempre più responsabili”.
Infine, l’imprenditore Guecello di Porcía e Brugnera ha affermato: “La nostra filosofia produttiva punta a ridurre al minimo i costi ambientali, a ottimizzare l’efficienza energetica quale leva green distintiva, anche grazie a importanti investimenti nel settore delle rinnovabili. L’accordo volontario per la misurazione dell’impronta di carbonio è un importantissimo tassello del nostro progetto di coerenza e trasparenza verso l’intera filiera distributiva. I vini che oggi avete potuto degustare riportano il marchio Energy Saving Company a fronte della certificazione Iso 50001 che abbiamo ricevuto lo scorso aprile durante il Vinitaly”.


Ultimo aggiornamento 29.07.2013