Appalti pubblici in Calabria, operazione “passpartout”: 18 indagati

Catanzaro, 7 maggio 2019 - Associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite, frode in pubbliche forniture, abuso in atti di ufficio. Queste le accuse a carico di amministratori pubblici, esponenti politici, imprenditori che hanno portato alla notifica di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di diciotto indagati.

Le indagini sono state condotte dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro.

Le complesse attività investigative, delegate inizialmente e principalmente al Reparto Operativo – Sezione Operativa Centrale - del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale di Roma, sono state condotte attraverso l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali, con l’acquisizione di una consistente documentazione  e l’esecuzione di consulenze tecnico-specialistiche di professionisti incaricati dal Pubblico Ministero per valutare analiticamente le procedure di gara di appalti pubblici e di nomina di posizioni dirigenziali apicali.

In particolare, sono stati posti al vaglio i bandi di gara relativi al collegamento metropolitano Cosenza-Rende-Unical, alla riqualificazione del collegamento ferroviario Cosenza-Catanzaro, alla realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, al ripristino della tratta ferroviaria turistica della Sila, alla realizzazione del museo di Alarico ed alla nomina del direttore generale di Calabria Lavoro.

Le indagini hanno consentito di individuare un gruppo organizzato di soggetti che, nei rispettivi ruoli politici, amministrativi, istituzionali ed imprenditoriali, orientavano a proprio favore le attività connesse alla realizzazione di opere pubbliche in ambito regionale e procedevano all’individuazione illecita di persone da nominare in ruoli amministrativi e strategici.

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Ultimo aggiornamento 08.05.2019