Galletti: ambiente in strategia industriale Paese

Il ministro a presentazione Rapporto Green Italy: Ambiente non siamo Ministero del veto ma dello sviluppo

ROMA (21 OTTOBRE) “La politica ambientale è entrata oggi a tutti gli effetti nella strategia industriale del Paese”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, intervenendo alla presentazione del settimo rapporto Green Italy di Fondazion Symbola e Unioncamere, in collaborazione con il  Conai e patrocinato dal Ministero (http://www.unioncamere.gov.it/P42A3220C189S123/I-dati-del-settimo-Rapporto-GreenItaly-di-Fondazione-Symbola-e-Unioncamere.htm).

“Nel progetto Industria 4.0 – ha affermato il Ministro - tutti gli investimenti che vanno nel senso dell'economia circolare godono del super ammortamento fino al 250%: una grande spinta agli investimenti verdi e per avviare, dopo la Cop 21 di Parigi, l'economia circolare nel nostro Paese. Tutto ciò che è ricerca e sviluppo in campo ambientale, dal mercato dei nuovi materiali alle biotecnologie – ha spiegato Galletti - viene dedotto dalle imprese non col 5% ma col 25%”.

"I dati di greenItaly - ha continuato Galletti - confermano una tendenza in atto da tempo: il settore ambientale sta diventando determinante per tutta l'Europa E si conferma la leadership dell'Italia in Europa sull'economia verde. Dobbiamo lavorare, non dobbiamo accontentarci, ma prima su tutto dobbiamo dipingerci un po' meglio: crediamo di essere il fanalino di coda, mentre siamo in testa alle classifiche”.

I numeri del rapporto hanno evidenziato che alla nostra green economy si devono 2milioni 964mila green jobs, occupati che applicano competenze 'verdi'. Una cifra che corrisponde al 13,2% dell'occupazione complessiva nazionale.  Sempre secondo il Rapporto, sono oltre 385mila le aziende italiane (il 26,5% del totale) dell'industria e dei servizi che dal 2010 hanno investito, o lo faranno quest'anno, in tecnologie green per ridurre l'impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.  Una quota che sale al 33% nel manifatturiero, dove l'orientamento green si conferma un driver strategico per il  made in Italy, traducendosi in maggiore competitività, crescita delle esportazioni, dei fatturati e dell'occupazione. Ricevo giornalmente richieste dalle aziende di bollini di riconoscimento delle loro performance ambientali – ha concluso il Ministro - perché oggi le imprese hanno capito che lavorare con l'ambiente conviene dal punto di vista economico e commerciale, e che Il ministero dell'Ambiente non è il ministero del veto, ma dello sviluppo”.
 


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