Consiglio Artico

Le regioni artiche e antartiche sono estremamente vulnerabili al cambiamento climatico e, al tempo stesso, esercitano un impatto determinante sul clima a livello globale. Lo scioglimento dei ghiacciai determina, infatti, un aumento del surriscaldamento globale, un innalzamento del livello dei mari, un incremento del fenomeno dell’erosione costiera. Risulta dunque strategico il ruolo del Consiglio Artico: un forum internazionale di alto livello istituito nel 1996 per promuovere cooperazione, coordinamento e interazione tra i paesi artici, le comunità indigene e gli altri popoli artici. L’obiettivo del Consiglio è garantire alla regione artica “uno sviluppo sostenibile ambientale, sociale ed economico”.

Nel maggio 2013, l’Italia è stata ammessa formalmente al Consiglio Artico come paese osservatore, ottenendo così la possibilità di partecipare ai lavori scientifici che fanno capo al Consiglio, ovvero ai 6 Gruppi di Lavoro che si occupano del programma di monitoraggio e valutazione artica (AMAP), di sviluppo sostenibile (SDWG), del programma d’azione su contaminanti artici (ACAP), della conservazione di flora e fauna artica (CAFF), della prevenzione delle emergenze, preparazione e risposta (EPPR), della protezione ambiente marino artico (PAME).

La partecipazione dell’Italia ai lavori del Consiglio Artico si svolge sotto il coordinamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presso cui è istituito il Tavolo Artico.

Il Ministero partecipa alle riunioni del Tavolo Artico e rappresenta l’Italia nell’ambito del working group del Consiglio Artico dedicato allo Sviluppo Sostenibile (SDWG). 

L’SDWG promuove progetti nella regione artica nelle seguenti aree tematiche prioritarie:

 

Documentazione
La Strategia italiana in Artico
 

 

 


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