Fondi per il Clima: il ministro Galletti al Question Time della Camera

Interrogazione a risposta immediata dall’On. Zaratti e altri (Fondi destinati al  “Climate Change”)

I quattro miliardi di dollari citati dal Presidente Renzi nel corso dell’apertura dei lavori della COP21, si inquadrano nell’ambito delle politiche internazionali di cooperazione per la riduzione del cambiamento climatico e non su quelle nazionali.

L’annuncio si riferisce all’impegno che i Paesi sviluppati hanno preso a Copenaghen nel 2009 in occasione della COP 15,  di  provvedere a sostenere l’azione dei Paesi  in via di sviluppo in materia di cambiamento climatico, con 100 miliardi di dollari al 2020.

Nell’ambito dell’accordo di Parigi, i Paesi sono invitati a indicare come intendano raggiungere l’impegno preso a Copenaghen.

Si tratta dunque di attività di cooperazione per il Clima da realizzarsi in paesi Terzi.

I 4 miliardi di dollari, nel caso dell’Italia, costituiscono l'impegno che interessa il periodo dal 2015 al 2020. Parliamo di risorse già previste a legislazione invariata nei bilanci del Ministero degli affari esteri e della cooperazione, del Ministero dell’economia e della finanze ed il Ministero dell’ambiente, destinati proprio alla finanza per il Clima.

Nello specifico, questi provengono da:

I contributi ai fondi multilaterali quali il GEF (Global Environmental Facility) e il Green Climate Fund;
la quota parte delle attivita’ di cooperazione gestite dal Ministero degli Affari Esteri dedicate ad interventi riferibili alla lotta al cambiamento climatico;
l’incremento previsto, questo aggiuntivo, in legge di stabilita’ per le attivita’ di promozione dello sviluppo sostenibile per i Paesi in via di sviluppo (si ricorda che fra gli obiettivi di sviluppo sostenibile approvati questo settembre vi e’ anche la lotta ai cambiamenti climatici). Si tratta di importi pari a 120 milioni di euro per il 2016, 240 milioni di euro per il 2017 e 360 milioni di euro per il 2018, nonché, in proiezione futura per gli anni successivi, una somma stimata in 360 milioni di euro sia per il 2019 e il 2020 ;
 il contributo previsto dalla legge di ratifica del Protocollo di Kyoto.

A questi si aggiungono i proventi derivanti dalle aste dei permessi di emissione, destinanti, tra le altre cose, ai sensi della normativa comunitaria, ad interventi di cooperazione internazionale in materia di cambiamenti climatici.

Peraltro, si evidenzia come, molte delle mozioni discusse in questi giorni, mirino ad utilizzare nella totalità le risorse derivate dalle aste per interventi di lotta ai cambiamenti climatici.

In conclusione, mi sembra che lo sforzo economico messo in atto dall'Italia per il contrasto ai cambiamenti climatici rappresenti un impegno alto e coerente, in linea con quanto sta facendo il nostro Paese, assieme all'Europa, per giungere a un successo alla Cop di Parigi.

 


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