Clima, Galletti: la Cop21 di Parigi è l’ultima opportunità per il Pianeta

Intervento del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti al convegno «Expo dopo Expo: le eredità di Milano 2015».
«Più che un’occasione Expo è stata una grandissima opportunità, non solo per l’Italia ma per tutto il Pianeta, perché ha contribuito a preparare in modo efficace la strada per Parigi 2015, ponendo al centro dei temi globali proprio il cambiamento climatico e i problemi ambientali.

Il 2015 per l’ambiente è un anno straordinario: abbiamo avuto l’Enciclica del Papa “Laudato si”, abbiamo avuto l’appuntamento dell’Onu dove tutti i paesi del mondo hanno approvato i 17 obiettivi per salvaguardare il Pianeta, abbiamo avuto Expo e lo annovero tra gli eventi importantissimi, e avremo tra qualche settimana l’appuntamento di Parigi. 

L’Italia nel campo sulla sostenibilità ambientale è all’avanguardia. Ho trovato negli ultimi anni una sensibilità sociale verso i problemi dell’ambiente che non si registra negli altri paesi del mondo. Adesso dobbiamo essere bravi a trasformare questa sensibilità ambientale che cittadini, aziende, organizzazioni sociali, hanno sviluppato e riuscire a incanalare verso le buone pratiche e tutto ciò che serve a contrastare i cambiamenti climatici. 
Negli incontri internazionali non trovo una sensibilità adeguata sul tema, ma di più che negli scorsi anni. Si chiama Cop21 perché è la ventunesima volta che tutti i paesi del mondo si ritrovano ogni anno per raggiungere il grande accordo sui cambiamenti climatici.

Ora lo dico con estrema chiarezza, questa volta non ci può essere la Cop22, o meglio, ci può essere se serve a misurare l’accordo virtuoso e ambizioso che dobbiamo trovare a Parigi, quest’anno. Sembra di utilizzare toni catastrofici, ma stavolta davvero non c’è un’ultima chiamata. Paesi che fino a pochi anni fa erano riluttanti ad affrontare questo tema – l’unico grande accordo fatto in tema ambientale, quello di Kyoto, non è stato sottoscritto dai grandi emettitori di co2 come Cina e Stati Uniti – proprio questi paesi verranno a Parigi con la consapevolezza che un accordo bisogna trovarlo. In questa consapevolezza c’è sempre un po’ di Italia e di Europa, che di questo ne ha sempre parlato e tenuto alto il valore di questo accordo».
 

 

 

 

Galletti, Italia sempre meglio su emissioni agricole

L’intervento del ministro dell’Ambiente alla sessione plenaria dei 26 tavoli tematici

 

«Stiamo lavorando su un tema importantissimo, quello dei cambiamenti climatici, che è strettamente collegato allo spreco di cibo e soprattutto al tema dell’agricoltura. Due temi imprescindibili. Non c’è un buon ambiente senza una buona agricoltura e viceversa. 

Ai fini dei cambiamenti climatici è venuto fuori in maniera evidente al tavolo che l’agricoltura ha una doppia veste: carnefice e vittima. Carnefice in quanto in Italia il 7,2% delle emissioni totali di co2 sono date dal comparto agricolo. Dall’altra parte vittima, perché se non interveniamo subito e con determinazione, i cambiamenti climatici sconvolgeranno l’agricoltura globale e italiana. Sicuramente senza l’agricoltura il Pianeta non lo salviamo. Senza un apporto forte dell’agricoltura non ce la potremo fare. Dal 1990 ad oggi abbiamo ridotto le emissioni del 15%. In Italia abbiamo una media di emissioni di co2 in agricoltura inferiore del 32% rispetto agli altri paesi. Si può fare e si deve fare ancora meglio».

 

 

 


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