Clima, Galletti: dal Papa una spinta morale verso la Cop21 di Parigi

L’intervento del Ministro Galletti all’Udienza con il Santo Padre dei ministri dell'Ambiente Ue 

Santità,
le siamo particolarmente grati per aver acconsentito a questo incontro in un momento di grande importanza: all’indomani della sua Enciclica “Laudato sì” e alla vigilia di un appuntamento decisivo per le questioni ambientali quale la Conferenza di Parigi del prossimo dicembre.

Le sue parole hanno lasciato un segno profondo in tutti noi, credenti e non, per la loro forza e per la grande valenza morale che hanno attribuito alle politiche ambientali, intese non solo come strumento per affrontare una questione scientifica legata agli assetti climatici del pianeta, ma anche, forse soprattutto, come impegno etico-politico da assumere nei confronti della parte più povera dell’umanità e delle generazioni future.

Lei ha richiamato tutti i cittadini del mondo, ma in particolare quanti hanno responsabilità di governo, ad al dovere di una “ecologia integrale”, che tenga conto non solo delle implicazioni ambientali ma anche di quelle economiche e sociali.

Noi europei sentiamo il peso di questa responsabilità, e riteniamo sia nostro compito essere promotori e motori a Parigi di una intesa globale sul clima che configuri anche un modello di sviluppo più giusto, che tenga conto del “debito ambientale” che i paesi più ricchi e industrializzati hanno contratto nei confronti dei paesi del terzo mondo.

Siamo convinti che il futuro dell’umanità o sarà sostenibile o verrà segnato da crescenti catastrofi ambientali ed enormi tensioni sociali in un mondo in cui i paesi meno ricchi, e sovente più popolosi, e rischiano di avere sempre meno risorse.

Il dramma dell’emigrazione che stiamo vivendo in questi mesi e in particolare in queste ultime settimane, con la fortissima pressione di centinaia di migliaia di persone alle nostre frontiere, rappresenta un segnale chiarissimo delle dinamiche che si sono innescate e per fronteggiare le quali servono politiche efficaci, strumenti di sviluppo e molta, molta umanità.

L’Europa sul fronte ambientale e climatico ha assunto impegni importanti, i più avanzati al mondo e si è dotata di una legislazione comunitaria che certamente è la più attenta e rigorosa sulle questioni dell’inquinamento e della qualità dell’ambiente.

Ma operare incisivamente al nostro interno non basta. L’Europa avverte il dovere, che nasce anche dal suo ruolo storico, di spendere tutta la sua autorevolezza internazionale per far sì che venga raggiunto a Parigi un accordo storico.

Una intesa che rappresenti un impegno alto, vincolante, che contenga target ambientali ma anche impegni economici concreti, e che quindi sia fattore di giustizia ambientale promuovendo lo sviluppo sostenibile di tutti i paesi del mondo.

Siamo determinati e consapevoli della posta in gioco.

Lei, Santo Padre, nella sua Enciclica ha indicato con straordinaria chiarezza lo spessore e la complessità dei problemi e i valori da mettere in campo per risolverli, sgombrando il campo da ogni possibile alibi pseudo-scientifico, da ogni tornaconto egoistico.

Il privilegio di incontrarla e dialogare oggi con Lei sarà per noi il più autorevole degli stimoli per un impegno che punta custodire con più attenzione e responsabilità il Creato e a costruire un futuro migliore e più equo per l’umanità.  


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