Un semestre vincente per l’ambiente europeo

di Gian Luca Galletti - Ministro dell’ambiente

Abbiamo da poche settimane concluso l’esperienza del Semestre europeo. E’ stato un periodo di intenso lavoro, i cui risultati ci sono stati riconosciuti sia a livello internazionale, sia da quella stampa che sul bilancio della Presidenza italiana ha assunto una posizione più critica (a mio avviso ingiustamente). 

In questi sei mesi abbiamo guidato l’Europa dell’ambiente, conducendo in porto importanti dossier, ne cito solo due: la nuova normativa sugli OGM e quella sugli shopper, le buste di plastica usa e getta. In entrambi i casi l’Italia, con la forza delle sue argomentazioni, è riuscita a chiudere positivamente due “casi” che in una prima fase ci avevano visto portatori di istanze non condivise da tutti. Ma la capacità e la passione della squadra italiana del Ministero dell’Ambiente è riuscita ad ottenere risultati pienamente in linea con ciò che pensiamo sia il bene dell’Italia in Europa.

Sugli Ogm è passato il principio che gli stati nazionali possono decidere autonomamente sul consentire o meno la coltivazione degli organismi geneticamente modificati sul proprio territorio. Noi italiani siamo contrari perché riteniamo che la nostra straordinaria biodiversità, fatta anche di centinaia di colture specifiche locali, poteva essere messa a rischio dal massiccio ricorso ad OGM che avrebbero tolto spazio alle produzioni tipiche, magari di nicchia, ma portatrici di antiche tradizioni e di cultura gastronomica tramandatasi per secoli.

Per quanto riguarda gli shopper, l’Italia è stata avanguardia in Europa nel divieto dell’utilizzo di buste non biodegradabili, incontrando resistenze anche forti da parte di altri paesi. Ma sapevamo e sappiamo che era una battaglia per l’ambiente e l’abbiamo sostenuta fino in fondo e vinta, portando l’Unione Europea sulle nostre posizioni.

Un traguardo che non è solo ambientale, che non significa solo che elimineremo dal nostro territorio, dal nostro mare, milioni di shopper di plastica ma è anche economico, perché è una spinta all’industria verde, alle plastiche con matrice vegetale, una filiera in grande crescita che oggi rappresenta la frontiera della chimica del domani.

Ma c’è un risultato che io considero ancora più importante ed è la prova di professionalità, competenza, autorevolezza che l’Italia,e  mi riferisco a tutto lo staff del Ministero che ha lavorato al semestre, ha dato in Europa e negli appuntamenti internazionali in cui abbiamo avuto l’onore e la responsabilità di guidare l’UE, come nella conferenza Onu di Lima sui cambiamenti climatici.  Un investimento per il futuro questo, un affidatur di credibilità e competenza che dovremo confermare e utilizzare in futuro per dare al nostro paese un ruolo sempre più importante nella elaborazione delle politiche ambientali dell’Unione.

 

 


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