"Pacchetto clima": Presentata proposta italiana contro rischio delocalizzazione aziende manifatturiere

Conformemente a quanto preannunciato ieri dal Ministro Prestigiacomo durante il Consiglio "Ambiente", l’Italia ha formalizzato nella odierna riunione del Coreper (il comitato della rappresentanze permanenti presso l’UE) una propria proposta tecnica sul "carbon leakage".

 
La proposta punta ad evitare i rischi di delocalizzazione e deindustrializzazione nell’Unione Europea nel caso in cui la Conferenza di Copenaghen del prossimo anno non raggiunga un accordo internazionale che imponga agli altri attori della Comunità internazionale vincoli comparabili a quelli unilateralmente assunti dall’Europa per il periodo successivo al 2012.
 
"La proposta di oggi – spiega il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo - si aggiunge ad una serie di ipotesi di mediazione presentate dall’Italia nelle ultime settimane per migliorare il pacchetto clima-energia al fine di affrontare con efficacia la sfida dei cambiamenti climatici e dell’innovazione tecnologica. Il pericolo che abbiamo evidenziato è che le imprese manifatturiere italiane debbano sostenere costi tali da mettere a rischio la loro competitività e quindi la prosecuzione delle attività produttive in Europa, con tutto ciò che tale eventualità potrebbe implicare anche in termini occupazionali e sociali. Noi crediamo invece che la strategia europea per l’ambiente debba puntare a stimolare sviluppo eco-sostenibile, a promuovere innovazione nell’industria manifatturiera e non indurla a trasferirsi lontano dall’Europa".
 
Completando i testi finora elaborati dalla Presidenza francese, l’Italia ha proposto un sistema di allocazioni gratuite (fino al 100% e comunque non inferiori all’80%) che mira a proteggere estesamente tutti i settori industriali esposti a rischi significativi di delocalizzazione sia per i costi addizionali indotti dalla Direttiva ETS, sia in ragione dell’elevata esposizione alla competizione internazionale. Tutti i principali settori industriali italiani potranno beneficiare di tale regime di protezione.
 
La proposta italiana intende contribuire alla creazione di una solida base tecnica per le decisioni politiche del Consiglio Europeo sull’insieme del pacchetto "Clima-Energia" nel quadro del quale permangono aree di criticità malgrado i progressi realizzati negli ultimi mesi grazie all’azione del Governo italiano a tutela di interessi del sistema economico europeo e nazionale.


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