E’ importante la grande attenzione manifestata dal Presidente Ju Jintao alle tematiche ambientali nel corso dei colloqui di oggi. La Cina non può che essere l’attore principale, assieme agli Stati Uniti, dell’intesa globale su ambiente e cambiamenti climatici cui stiamo lavorando da mesi in vista della conferenza Onu di Copenhagen.

 
In questo campo l’Italia è un partner privilegiato della Cina con la quale ha avviato dal 2000 un programma di cooperazione ambientale con il Governo centrale e con le maggiori municipalità. Tra il 2001 e il 2008 sono stati avviati, e in parte conclusi, oltre 80 progetti. Il Ministero dell’Ambiente ha co-finanziato con 115 milioni tali progetti che hanno un valore complessivo di 226 milioni.
 
Tutti i progetti sono realizzati in collaborazione con Istituzioni scientifiche italiane e cinesi, e con la partecipazione di imprese e tecnologie italiane. A ciò vanno aggiunte le attività delle imprese italiane che hanno saputo utilizzare il "volano" della cooperazione ambientale attivando altre iniziative nello stesso campo per oltre 800 milioni. Insomma, un finanziamento del Ministero dell’Ambiente di 115 milioni ha mosso in Cina investimenti per oltre un miliardo di euro.
 
Credo che il ruolo trainante assunto dall’UE con il "20-20-20", insieme al nuovo corso dell’amministrazione Obama, ed alla disponibilità ribadita oggi dal premier cinese, e possano essere il miglior viatico per una intesa alta che possa costituire la base politica forte per un accordo globale sul clima in dicembre alla Conferenza Onu di Copenhagen.
 
Ed anche al fine di rafforzare l’impegno in vista della Conferenza Onu e per rinnovare e intensificare le attività di collaborazione italo-cinese in materia ambientale mi recherò in settembre in visita nella Repubblica Popolare Cinese.