"Nella considerazione dei temi ambientali tra Italia e Gran Bretagna ci sono molti punti di contatto. E negli incontri di oggi con il Segretario di Stato all’Ambiente, Hilary Benn, e con quello ai Cambiamenti climatici, Ed Miliband, abbiamo posto alcuni punti fermi su temi come i cambiamenti climatici, la "cattura e lo stoccaggio della CO2" e lo stop alla deforestazione.

 
Ma la novità consiste nella valutazione della "biodiversità" come punto fondamentale da promuovere per favorire sia la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, sia l’adozione di strategie di sviluppo a basso impatto ambientale. Mediante l’adozione di tecnologie la cui crescita può moltiplicare i posti di lavoro e rilanciare anche l’economia in questo momento di grave crisi mondiale."
 
Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, reduce dagli incontri con i due ministri inglesi ai quali è demandata la tutela dell’Ambiente.
 
"Sono i temi che l’Italia porrà sul tappeto nel G8 allargato sull’Ambiente in programma a fine aprile a Siracusa. Con l’intento di trovare un punto d’incontro anche con i Paesi che hanno le maggiori emissioni, come Usa e Cina. L’interesse comune di Italia e Gran Bretagna è dimostrato anche dalla messa in opera di progetti comuni, con equipe di entrambi i Paesi, – finanziati con 300 milioni di euro dall’Unione europea – per studiare le tecniche di CCS (Carbon capture & storage). Con la finalità di abbattere le emissioni, solo in Italia, di 50/60 milioni di tonnellate l’anno, coprendo gran parte degli obbiettivi del "pacchetto clima-energia". E’ in dirittura d’arrivo la firma di un accordo bilaterale di collaborazione tra Italia e Gran Bretagna".
 
"L’Italia – ha concluso il ministro Prestigiacomo – ha poi dato pieno sostegno allo sforzo britannico per mettere al centro dell’agenda internazionale il problema della deforestazione. Con un monitoraggio deciso e incentivi finanziari ai Paesi in via di sviluppo, infatti, si potrebbero fermare le aggressioni alle grandi foreste e recuperare in breve tempo un buon 20% della capacità del pianeta di assorbire e filtrare i gas serra così dannosi per il clima".