Italia protagonista nella difesa dei mammiferi marini

Si è conclusa oggi a Roma presso la sede del Ministero dell’Ambiente la V Conferenza delle Parti (CoP) dell’Accordo per l’istituzione del Santuario dei Mammiferi Marini in Mediterraneo, denominato Santuario Pelagos.

 

Italia, Francia e Principato di Monaco sono i protagonisti di questo accordo che determinerà la creazione della prima grande area marina di tutela biologica internazionale nel Mediterraneo e del primo santuario dei cetacei dell’emisfero boreale, dando seguito a quanto determinato il 25 novembre 1999 a Roma ed entrato in vigore il 21 febbraio 2002.

Attraverso il Pelagos i tre Paesi Mediterranei intendono garantire la tutela di un vasto tratto di Mediterraneo nord-occidentale costituito da zone marittime situate nelle acque interne e nei mari territoriali della Repubblica Francese, della Repubblica Italiana e del Principato di Monaco, nonché dalle zone di alto mare adiacenti.

La presenza dei massimi rappresentanti dei tre partner coinvolti nell’iniziativa ha consentito di fare il punto su quanto concordato e proprio sulle motivazioni e gli intenti dell’accordo si è soffermato il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando:
“Dobbiamo prendere atto del rischio di irreversibilità che il modello economico attuale sta imponendo all’ambiente ed è necessario adottare scelte nazionali e sovranazionali in materia di sfruttamento delle risorse ambientali che sappiano dare risposte nuove ed attente all’ambiente che ci circonda.

Oggi mettiamo in campo un’azione concreta in grado di dare regole rigorose per quanto concerne le attività di pesca e marineria, con lo scopo dichiarato di tutelare le specie a rischio estinzione presenti nell’area interessata.
Ci siamo mossi applicando un ragionamento che intende valorizzare modelli di sviluppo ecosostenibili che diano forza ad ambiti economici quali, ad esempio, quello turistico”.

L’accordo sottoscritto rientra nell’ambito della Convenzione di Barcellona, ratificata dall’Italia nel maggio 1999, e più specificatamente nel Protocollo per le Aree Specialmente Protette che prevede, attraverso accordi sub-regionali, l’istituzione di aree marine protette costiere e di alto mare nel rispetto delle legislazioni nazionali, comunitarie ed internazionali.

All’impegno per la tutela dell’area e dei cetacei i tre Paesi firmatari intendono associare anche programmi di ricerca scientifica e campagne di sensibilizzazione, con particolare riguardo alla prevenzione delle collisioni tra navi e mammiferi marini o la segnalazione di esemplari in difficoltà.

“Per rendere fattivo questo progetto – ha proseguito il Ministro Orlando - è stato necessario l’impegno di istituzioni, regioni coinvolte e voglio sottolineare quanto sia stato fondamentale il ruolo svolto dalle associazioni, che con il loro impegno e i loro stimoli hanno garantito che il percorso non subisse rallentamenti.
Nel biennio passato si sono gettate importanti basi e ora bisogna impegnarsi sul fronte della ricerca scientifica per la protezione del Santuario dei cetacei, associando nel contempo una fondamentale azione di sorveglianza e monitoraggio da parte della nostra Capitaneria di porto, che consenta una sostanziale riduzione degli impatti antropici legati al trasporto marittimo e all’inquinamento.
Sensibilizzare e diffondere il messaggio legato a questo tipo di iniziative è una delle prerogative che mi sono prefissato e assicuro tutto il mio e nostro impegno per rendere sempre più concreta l’ideaambientalista alla base della nascita del Santuario Pelagos”.

 

Roma, 5 giugno 2014

 


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