Ultim'ora, morìa delfini: nuovi spiaggiamenti, il bilancio sale a 42 esemplari

Riceviamo dalla nostra rete scientifica di segnalazione la notizia di ulteriori 8 spiaggiamenti di esemplari morti di delfino nella varietà stenella striata (stenella coeruleoalba). Sale così a 42 il bilancio complessivo degli esemplari di stenella spiaggiati dallo scorso 5 gennaio.

Nel dettaglio si tratta di 3 casi di ritrovamento di carcasse di delfino fra Campania e Calabria (segnalati dall'istituto zooprofilattico del mezzogiorno, Sezione di Salerno) a:
- Sapri (SA) cod. 4 (pessimo stato di conservazione);
- Napoli cod. 2 (discreto stato di conservazione);
- Castelvolturno (CE) cod. 4 (pessimo stato di conservazione).

2 casi in Sicilia (segnalati dall'istituo  zooprofilattico della Sicilia, sezione Palermo-Caltanissetta-Messina):
- Patti (ME) cod. 3 (mediocre stato di conservazione);
- Scicli (RG) cod. (al momento ignoto).

2 casi nel Lazio (segnalati da IZS Toscana e Lazio) a:
- Fondi (LT) cod. 2 (discreto stato di conservazione);
- Tarquinia (VT) cod. 4 (pessimo stato di conservazione).

E di 1 caso in Toscana (segnalato da IZS Toscana e Lazio, sezione di Grosseto) a:
- Orbetello, Feniglia (GR) cod. (non ancora attribuito)

Qui il nostro comunicato di Ieri:
 

Mare, nel Tirreno morìa di delfini. Clini: "Fenomeno preoccupante” - Interviene la rete di monitoraggio dell'Ambiente

Finora trovate le carcasse di 33 esemplari di stenella. Secondo gli esperti del ministero (università, Asl, Regioni, Guardia costiera) la causa potrebbe essere un'infezione batterica.

Allarme ambientale nei mari italiani: in gennaio e nei primi giorni del mese di febbraio è stata verificata nel Tirreno una mortalità anomala di delfini (stenelle striate) con 33 esemplari spiaggiati tra Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Un dato preoccupante che si discosta fortemente dalla media storica di questo tipo di eventi (meno di 4 animali l’anno). Il ministero dell'Ambiente sta monitorando da vicino la situazione grazie alla rete scientifica appositamente voluta e finanziata dal dicastero: Università di Pavia, Università di Padova, Asl, Istituti Zooprofilattici e Arpat. Inoltre il ministero dell’Ambiente ha allertato il Reparto ambientale marino (Capitanerie di Porto e Guardia costiera).
Dalle prime indagini sembra di poter escludere eventi eccezionali causati dall’uomo, come sversamenti di petrolio o di sostanze inquinanti, ricerche geosismiche o esercitazioni militari.

La causa più probabile è di natura infettiva (in 6 soggetti è stata rinvenuta traccia di un batterio, Photobacterium Damselae, che può portare a sindrome emolitica e lesioni ulcerative). Per questo motivo nelle prossime settimane i ricercatori approfondiranno l’eventuale presenza di virus e l’eventuale fioritura di alghe anomale.

Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha commentato: “La Rete nazionale di monitoraggio degli spiaggiamenti sta svolgendo un ottimo lavoro di raccordo tra tutti i soggetti coinvolti e di campionamento, ma vogliamo continuare a studiare da vicino questo fenomeno così preoccupante. Attendiamo nelle prossime settimane dati certi che mettano al confronto le conoscenze teoriche sulle correnti marine con i dati meteo-marini degli ultimi mesi e la situazione su eventuali spiaggiamenti avvenuti in Francia e in Spagna, così da ricostruire un quadro complessivo della situazione”.

 

Approfondimenti

La relazione del ministero sull'allarme delfini, con la mappa dei ritrovamenti;

Esempi schede di rilevazione per la banca dati sugli spiaggiamenti: Spiaggiamento Pianosa - Spiaggiamento Follonica - Spiaggiamento Capalbio;

Foto di un esemplare di stenella spiaggiato a San vincenzo (Livorno): 

SanVincenzo17012013 (1)

 


Source URL: https://www.mase.gov.it/comunicati/ultimora-moria-delfini-nuovi-spiaggiamenti-il-bilancio-sale-42-esemplari