«A fine marzo una sintesi dei fondi anti-inquinamento spesi a Napoli»

L'intervento del ministro Clini alla conferenza promossa da Marevivo

 

«Emergenza inquinamento del Golfo di Napoli: entro fine marzo il ministero dell’Ambiente avrà un quadro di quanto fatto negli ultimi 17 anni per contrastare il problema». A dichiararlo è il ministro Corrado Clini nell’ambito dell’incontro «Il mare di Napoli, morte o rinascita», organizzato a Napoli, a Castel dell’Ovo, promosso dall’associazione ambientalista Marevivo.

«Per il golfo di Napoli ci sono 142 contenziosi o precontenziosi da parte dell'Unione europea, 10 dei quali sono già pronti a diventare sanzione o condanna – spiega il ministro –. Ho chiesto un quadro informativo, entro fine marzo, che mi consenta di avere un chiaro percorso di quanto fatto negli ultimi 17 anni per affrontare l' emergenza relativa alla qualità del mare».

Secondo il ministro dell’ambiente, è complicato comprendere «la connessione tra le decisioni prese, le applicazioni, le erogazioni e le deviazioni delle risorse. E' un caso scuola di come le amministrazioni, dal governo agli enti locali, gestiscono bene il gioco dell' oca. Stiamo cercando di capire dove sono finiti i soldi».

Inoltre, il ministro Clini ha parlato di controsenso. «Parte dei rifiuti di Napoli vengono spediti tra l' Olanda e la Svezia – dice – per alimentare i termovalorizzatori che producono energia elettrica o assicurano il teleriscaldamento. Non c’è più tempo da perdere e gli italiani, e i napoletani in particolare, non possono più continuare a pagare per portare i rifiuti oltre confine, rifiuti che altri trasformano in ricchezza».


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