Ingresso negli edifici
A causa della sua natura gassosa e della sua inerzia chimica, il radon può diffondere rapidamente dal luogo in cui si forma fino a raggiungere lo spazio esterno. All’aperto si disperde, mentre nei luoghi chiusi, si concentra (radon indoor).
La concentrazione di radon negli edifici dipende anche dalle loro caratteristiche strutturali, in particolare dalle caratteristiche dell’interfaccia tra edificio e suolo, dai materiali utilizzati per la costruzione, dalla tipologia costruttiva, dal ricambio di aria interna, dovuto alla ventilazione naturale (porte e finestre), e dagli impianti di ventilazione forzata.
Le principali fonti di ingresso del radon negli ambienti di vita e di lavoro sono:
- il suolo circostante e sottostante l’edificio;
- i materiali da costruzione, quali tufo, graniti, pozzolane, porfidi, usati nella costruzione o come rivestimenti interni;
- l’acqua presente nel sottosuolo ad alto contenuto di radon;
- l’aria esterna.
Poiché il suolo costituisce la principale sorgente di radon indoor, la maggior parte degli interventi di risanamento è indirizzata a limitare il suo ingresso dal suolo. L’interno degli edifici è generalmente in depressione rispetto all’esterno, a causa della differenza di temperatura tra interno ed esterno, ciò fa sì che il radon diffonda verso l’interno degli edifici stessi. Tale fenomeno è detto effetto camino.
Le principali vie di ingresso del radon negli edifici sono:
- fessure nei pavimenti;
- giunzioni del pavimento e della parete;
- passaggi degli impianti termici idraulici, delle utenze elettriche, del gas.
La concentrazione di radon indoor può subire sensibili variazioni giornaliere e stagionali. Solitamente si osserva un incremento di radon indoor nelle prime ore del mattino, a causa del mancato ricambio di aria e della differenza di temperatura tra interno ed esterno. Per motivi analoghi si registrano concentrazioni di radon più alte in inverno che in estate. Per questo le misure di concentrazione di radon solitamente si estendono in un arco temporale di un anno.
Inoltre, va sottolineato che interventi di efficientamento energetico, quali rivestimenti a protezione delle escursioni termiche o infissi a tenuta stagna, possono ridurre le vie di fuga naturali del radon e aumentare l’escursione termica tra interno ed esterno degli edifici, incrementando così la depressione nelle abitazioni e l’ingresso del radon dal sottosuolo.