Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici

A seguito delle novazioni di cui all’art. 63 bis, comma 5, del D.Lgs. 152/2006, come introdotto dal D.L. 14 aprile 2023, n. 39 Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche (GU Serie Generale n.88 del 14-04-2023, gli Osservatori permanenti sugli usi idrici sono diventati organi delle Autorità di bacino distrettuali. Nelle sedute delle Conferenze istituzionali permanenti delle Autorità continentali, sono stati approvati i regolamenti di organizzazione dei nuovi Osservatori, con l’eccezione dell’Osservatorio attivo sul distretto del Fiume Po, il cui regolamento sarà approvato a breve.

I nuovi Osservatori sono costituiti dai rappresentanti delle amministrazioni presenti nella conferenza istituzionale permanente dell’Autorità di bacino distrettuale.  In ogni distretto, l'Osservatorio permanente può essere integrato, per le sole attività istruttorie, da esperti, senza diritto di voto, appartenenti ad enti, ivi compresi quelli firmatari del protocollo d'intesa istitutivi dell’Osservatorio già operante presso l’Autorità di bacino, associazioni, istituti e società pubbliche, competenti nelle materie utili allo svolgimento delle funzioni di cui all’art.3 del regolamento di organizzazione. Gli esperti sono nominati con decreto del capo dipartimento competente in materia di utilizzi idrici del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Per la partecipazione all'Osservatorio non spettano emolumenti, compensi, gettoni di presenza o rimborsi comunque denominati.

Ogni Osservatorio è presieduto dal Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale competente, che lo coordina e ne assicura il regolare funzionamento.

Le attività degli Osservatori sono differenziate a seconda dei vari livelli di severità idrica, definiti così come di seguito indicato:

a) “Situazione normale” ovvero “scenario non critico”, in cui i valori degli indicatori (portate/livelli/volumi/accumuli) e degli indici di crisi idrica sono tali da prevedere la capacità di soddisfare le esigenze idriche del sistema naturale ed antropico, nei periodi di tempo e nelle aree considerate;

b) “Scenario di severità idrica bassa”: in cui la domanda idrica è ancora soddisfatta, ma gli indicatori e gli indici mostrano un trend peggiorativo, le previsioni meteorologiche mostrano ulteriore assenza di precipitazione e/o temperature eccedenti i valori ordinari per il periodo successivo;

c) “Scenario di severità idrica media”: lo stato di criticità si intensifica: le portate in alveo risultano inferiori ai valori tipici del periodo, la temperatura elevata determina un fabbisogno idrico superiore alla norma, i volumi accumulati negli invasi e nei serbatoi non sono tali da garantire gli utilizzi idropotabili, irrigui, industriali e ambientali con tassi di erogazione standard. Sono probabili danni economici e impatti reversibili sull’ambiente;

d) “Scenario di severità idrica alta”: sono state prese tutte le misure preventive ma prevale uno stato critico non ragionevolmente prevedibile, nel quale la risorsa idrica non risulta sufficiente ad evitare danni al sistema, anche irreversibili. Sussistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di siccità prolungata ai sensi dell’art. 4.6 della Dir. 2000/60/CE o, in casi più gravi, per l’eventuale richiesta, da parte delle Regioni interessate, della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale.

 

Attività nello scenario non critico (situazione normale)

In assenza di criticità le attività dell'Osservatorio sono rivolte: al monitoraggio dello stato di attuazione e alla valutazione dell'efficacia delle azioni previste dalla pianificazione di distretto per il riequilibrio del bilancio idrico; all'attuazione delle azioni di cui al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 31 luglio 2015 sulla quantificazione dei volumi prelevati ad uso irriguo; all'identificazione delle azioni finalizzate alla riduzione degli impatti sui corpi idrici causati dai prelievi e dai fenomeni di siccità e all'individuazione e implementazione degli strumenti idonei per la gestione delle situazioni di criticità di cui ai successivi punti. In particolare, l’Osservatorio provvede a:

a) Individuare, tra quelli già esistenti, adeguate reti osservative e altri strumenti necessari al monitoraggio dei volumi prelevati/consumati per i diversi settori, e le eventuali necessità di integrazione dei punti di monitoraggio, anche in relazione alle necessità di aggiornamento del Piano di Gestione delle Acque e di eventuali Piani stralcio per il Bilancio Idrico del Distretto Idrografico … e alle finalità del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 31/07/2015 sulla quantificazione dei volumi prelevati ad uso irriguo;

b) Individuare e implementare eventuali ulteriori strumenti idonei alla verifica degli impatti dei diversi usi, in aggiunta a quelli già definiti all'interno dei PGA;

c) Individuare e implementare indicatori e parametri di riferimento, rappresentativi della situazione di disponibilità idrica e di soddisfacimento dei fabbisogni del distretto, nonché dei relativi impatti, anche ai fini della costruzione di una serie storica di riferimento che consenta l'inquadramento e la classificazione degli stati di scarsità idrica e siccità in relazione a idonei valori soglia;

d) Produrre e diffondere il Bollettino dell'Osservatorio a valle di ogni riunione dell’Osservatorio e altri strumenti di reportistica periodica e comunicazione verso le Amministrazioni Pubbliche, i portatori di interessi ed il pubblico in generale;

e) Definire e implementare il modello proattivo necessario alla gestione delle crisi idriche (scarsità idrica/siccità);

f) Costruire gli scenari riguardanti i possibili impatti del cambiamento climatico futuro sulla disponibilità idrica e sull'assetto di uso della risorsa.

 

Attività nello scenario di severità idrica bassa

Nello scenario di severità idrica bassa, l'Osservatorio assume il ruolo di Cabina di Regia per la gestione della crisi idrica, procedendo:

  • Alla valutazione degli scenari di impatto sui diversi usi e sui corpi idrici della situazione di siccità o carenza idrica in atto;
  • Alla individuazione delle misure più appropriate per la mitigazione degli impatti della scarsità idrica e della siccità sulla base degli elementi conoscitivi disponibili e proponendone l'attuazione, anche ai fini dell’adozione delle misure di salvaguardia;
  • Al monitoraggio dell'evoluzione del fenomeno in atto, secondo gli indicatori e i parametri di riferimento e degli effetti delle misure adottate;
  • Alla comunicazione, tramite il Bollettino, della situazione meteo-climatica e idrologica in atto, dei rischi, delle misure adottate e degli effetti ottenuti;
  • All'analisi "a posteriori" degli eventi di crisi idrica al fine del loro inquadramento nella serie storica di riferimento, e alla valutazione degli effetti delle misure adottate per il miglioramento delle strategie di intervento.

 

Attività nello scenario di severità idrica media

Nello scenario di severità idrica media, l'Osservatorio mantiene il ruolo di Cabina di Regia per la gestione della crisi idrica, identificando le misure necessarie alla riduzione degli impatti della siccità e della scarsità idrica. Le azioni individuate per lo scenario di severità idrica media si differenziano da quelle individuate per lo scenario di severità idrica bassa per la maggior intensità e la maggior frequenza con cui vengono attuate, con la specifica finalità di evitare l'instaurarsi dello scenario di criticità elevata. Esse consistono:

  • Nella valutazione degli scenari di impatto sui diversi usi e sui corpi idrici della situazione di siccità o carenza idrica in atto;
  • Nella individuazione delle misure più appropriate per la mitigazione degli impatti della crisi idrica (dovuta alla scarsità idrica e/o alla siccità) sulla base degli elementi conoscitivi disponibili e di proporne l'attuazione, anche ai fini dell’adozione delle misure di salvaguardia;
  • Nel monitoraggio dell'evoluzione del fenomeno in atto, secondo gli indicatori e i parametri di riferimento e degli effetti delle misure adottate;
  • Nella comunicazione della situazione meteo-climatica e idrologica in atto, dei rischi, delle misure adottate e degli effetti ottenuti;
  • Nell'analisi "a posteriori" degli eventi di crisi idrica al fine del loro inquadramento nella serie storica di riferimento, e alla valutazione degli effetti delle misure adottate per il miglioramento delle strategie di intervento.

 

Attività nello scenario di severità idrica alta

Nello scenario di severità idrica alta, l'Osservatorio di Distretto mantiene tutte le attività di cui al punto precedente e fornisce il supporto al fine di contribuire alla definizione delle decisioni per la gestione dell'eventuale emergenza da parte degli organi della Protezione Civile Nazionale e delle altre Autorità competenti coinvolte.

 


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