Stato delle attività ed elaborati del Piano di Gestione delle Acque

STATO DELLE ATTIVITA’ ED ELEBORATI DI PIANO

L’articolo n.64 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, nella sua originale formulazione, aveva istituito 8 distretti idrografici per i quali era necessario redigere il piano di gestione. Nell’attesa della piena operatività delle Autorità di distretto, il decreto legge n. 208 del 30 dicembre 2008 convertito con modificazioni in Legge 27 febbraio 2009, n. 13 aveva demandato l’adozione dei piani di gestione ai Comitati Istituzionali delle Autorità di bacino di rilievo nazionale, integrati dai componenti designati dalle regioni il cui territorio ricade nel distretto a cui si riferisce il piano.

Il 24 febbraio 2010, dopo il completamento delle necessarie fasi di consultazione e partecipazione pubblica, erano stati adottati i piani di gestione bacini idrografici per sei degli otto distretti individuati sul territorio nazionale: Distretto Padano, Distretto delle Alpi Orientali, Distretto dell’Appennino Settentrionale, Distretto idrografico pilota del Serchio, Distretto dell’Appennino Centrale, Distretto dell’Appennino meridionale. Per i restanti distretti di Sicilia e Sardegna si era provveduto a livello regionale. I Comitati Istituzionali delle Autorità di Bacino nazionali, allargati alle regioni i cui territori ricadevano nei distretti, avevano validato l’impegnativo lavoro svolto dalle Autorità di Bacino nazionali in stretta collaborazione con le Regioni per dare attuazione agli obblighi previsti dalla norme comunitarie e nazionali sulle acque.

I piani presentano un quadro integrato e organico, a livello di bacino, delle conoscenze disponibili e identificano i programmi di misure (strutturali e non) da mettere in atto per conseguire gli obiettivi di qualità ambientale. Essi sono strumenti strategici per la tutela e la protezione delle acque, ai quali si dovrà dare attuazione negli anni futuri, reperendo con urgenza le necessarie risorse finanziarie.

Nella formazione dei piani è stato fondamentale il ruolo svolto dalle istituzioni, dai cittadini e dalle loro associazioni e dai portatori di interessi, attraverso la fase di partecipazione e consultazione pubblica. I progetti di piano sono stati messi a disposizione del pubblico sui siti web predisposti dalle Autorità di Bacino, ai fini di raccogliere, in un periodo di sei mesi come previsto, i contributi e le osservazioni e sono stati sottoposti alla procedura di valutazione ambientale strategica. A tal proposito va rilevato che sono pervenute decine di osservazioni.

Dato che i piani di gestione sono strumenti dinamici, che vanno adattati in funzione dell’approfondimento del quadro conoscitivo e dei risultati via via conseguiti, la sfida che ci attende per far fronte alle criticità rilevate è complessa e impegnativa, sia per adeguare le conoscenze sullo stato chimico ed ecologico delle nostre acque, sia per attuare le misure per il ripristino e la tutela.

 

 


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