Rifiuti - Premio Legambiente: circoli virtuosi crescono

Comuni ricicloniE’ la società civile, una delle più importanti associazioni ambientaliste italiane, Legambiente, a premiare le pubbliche amministrazioni locali (e le relative aziende di servizi) più “riciclone”: segno che il discorso sulla pari dignità di tutti gli stakeholder è, almeno in parte, già realtà.

Il premio promosso da Legambiente fotografa una situazione molto articolata nella quale non è possibile farsi strada a colpi di machete. Bisogna considerare la “soglia di minima di raccolta differenziata finalizzata al recupero” ma anche le “azioni di riduzione della produzione dei rifiuti”, la “separazione di rifiuti pericolosi” e i “metodi di raccolta e l’efficienza del sistema” (i parametri utilizzati sono 23). Il tutto viene a formare un “Indice di Buona Gestione” che porta Legambiente a stilare non una, ma decine di classiche, con altrettanti premiati, perché gli oltre ottomila comuni italiani sono stati disaggregati per dimensione demografica, status istituzionale (capoluogo o non capoluogo) e collocazione geografica. Inoltre sono previsti vari premi e menzioni speciali (comune più piccolo, plastiche, comunicazione ambientale, ecc.).

I risultati sono abbastanza incoraggianti: i comuni italiani che nel 2012 possono meritare l’appellativo di “riciclone” sono 1.123 e rappresentano oltre sei milioni e ottocentomila persone. Bisogna però dire che 998 di questi sono al Nord, solo 59 al Centro e solo 66 al Sud.

Il comune più riciclone d’Italia per il 2012 è Ponte nelle Alpi, in provincia di Belluno (ottomila abitanti). I vincitori a pari merito sopra i diecimila abitanti sono Preganziol e Roncade (entrambi in provincia di Treviso). I capoluoghi di provincia del Nord che superano la soglia del 65% di raccolta differenziata sono quattro (di cui tre nel Nord Est), uno solo al Sud (Salerno) e nessuno del Centro.

Esiste insomma un mondo di amministratori onesti, cittadini laboriosi, aziende trasparenti alleati tra loro e capaci di attivare circoli virtuosi che speriamo “faccia notizia”.

Ma cosa fare di fronte ai cittadini che si ostinano a gettare sacchetti di immondizia “indifferenziata” fuori dai cassonetti e alle imprese che si affidano alla delinquenza per far sparire i rifiuti tossici ?

La risposta non è facile ma dall’intesa giornata di premiazione organizzata da Legambiente emergono alcune indicazioni strategiche consegnate alla politica e alle istituzioni: è la cultura amministrativa della manutenzione ordinaria e del coinvolgimento attivo della cittadinanza quella sulla quale camminano le buone politiche. L’amministrazione basata sull’emergenza e sulle gestioni straordinarie raramente riesce a spezzare il circolo vizioso del non governo e ad avviare soluzioni a lungo termine.

Se l’impervia strada della co-decisione (istituzioni-cittadini) fosse percorsa dall’inizio si riuscirebbero quanto meno a ridurre le tante sindromi Nimby nostrane ?

Per saperne di più: http://www.ecosportello.org

Articolo di: Andrea Ambrogetti


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