Nel 2009 il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, al fine di rilanciare l’economia americana in recessione, ha messo in campo una serie di misure economiche, legislative e sociali per diminuire il consumo di energia prodotta da fonti combustibili fossili, per ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas serra, stimolando allo stesso tempo la creazione di nuovi posti di lavoro. Una vera svolta «verde» che, nei prossimi mesi, prevede la costruzione di fattorie eoliche, parchi solari e la creazione di vere e proprie industrie, che dovrebbero attenuare la dipendenza degli Stati Uniti dal petrolio estero e lanciare le fonti alternative come fonte di energia strutturata e continua.

Un’innovazione nel sistema produttivo di uno Stato definita «Green Economy» che a Copenhagen, rispetto alla conferenza di Kyoto, ha assunto un nuovo ruolo, facendo emergere nella comunità internazionale tutta la consapevolezza dei limiti derivanti da una crescita fuori controllo.

In piena sintonia con le strategie messe in campo dal presidente Obama, è anche il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha sottolineato come «la Green Economy non sia una delle scelte possibili ma è l’unico modello praticabile per i prossimi anni». E proprio al fine di perseguire tale obiettivo, ormai in Italia si lavora con decisione alla diffusione di questo modello che consente non solo un risparmio energetico e una riduzione dell’inquinamento, ma rappresenta anche una fonte importante di nuovi posti di lavoro nell’ambito dei cosiddetti «Green Jobs». Si stima, infatti, che grazie all’economia verde nei prossimi cinque anni nel nostro paese saranno sempre più numerosi i lavoratori impiegati in questo settore. Un inversione di tendenza sottolineata anche dal rapporto Censis 2009. Attraverso lo spaccato approfondito dell’Italia, soprattutto su economia e società, focalizzato sugli effetti della crisi, dati interessanti emergono in merito alla Green Economy, con stime sul fatturato che si aggirano sui 10 miliardi di euro e tra 100mila e un milione di nuovi posti di lavoro previsti per i prossimi dieci anni.