“Navi a perdere”: esito negativo delle ricerche a largo di Maratea

Rivenuto il relitto di un’imbarcazione da diporto e un “giacimento” di antiche anfore

costa_mediterranea_scorcioSi sono concluse le indagini sottomarine effettuate dalla “Mare Oceano” a largo di Maratea e Palinuro. Con le strumentazioni della nave sono stati indagati i fondali di due aree, una di 9 miglia per 2 e un’altra, contigua, di 2 miglia per 5, che erano state indicate, con precise coordinate geografiche, dalla Procura di Lagonegro come zone di possibili affondamenti delle cosiddette “navi a perdere” cariche di rifiuti pericolosi.

Nell’area citata non sono stati trovati relitti di imbarcazioni riconducibili alle navi che si ritengono affondate con un carico di rifiuti tossici. L’indagine dei fondali ha consentito di identificare, a 550 metri di profondità, uno scafo affondato di circa 20 metri, probabilmente una imbarcazione da diporto affondata per un incendio a bordo sulla quale sono stati trovati consistenti rilasci di reti da pesca. L’imbarcazione non reca segni di identificazione né il naufragio risulta segnalato nei registri dei sinistri marittimi delle Capitanerie di Porto territorialmente competenti.

Inoltre su un’area di 80 m. per 20, a 600 metri di profondità. è stato identificato un “giacimento” di antiche anfore, probabilmente di epoca romana. Nell’area ispezionata sono stati effettuati rilievi di radioattività che hanno dato esito negativo.

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