La Conferenza Onu si apre alle idee di 400 giovani provenienti da tutto il mondo

Intervista ai due ragazzi che rappresenteranno l'Italia alla PreCop di Milano

C’è già chi l’ha definita la “COP dei giovani” ma in realtà è molto di più: la PreCop che si terrà a Milano, dal 28 settembre al 2 ottobre, per la prima volta spalancherà le porte delle Conferenze Onu alle idee elaborate dai giovani per salvaguardare il futuro del Pianeta. Selezionati al termine di un lungo processo, 400 giovani provenienti da tutto il mondo si incontreranno a Milano; durante le prime due giornate di “Youth4Climate: Driving Ambition” saranno impegnati in gruppi di lavoro tematici, mentre nel terzo giorno avranno il difficile compito di confrontarsi con i ministri partecipanti alla Conferenza preparatoria che si terrà nei due giorni successivi, sempre a Milano.

I risultati dell’incontro tra i giovani attivisti saranno raccolti in una Dichiarazione finale, che sarà illustrata ai Ministri della Conferenza preparatoria. A rappresentare l’Italia saranno Federica Gasbarro, 26 anni di Roma, e Daniele Guadagnolo, 28 anni di Arona (Novara), ricevuti nei giorni scorsi anche dal ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, che ha voluto conoscerli e si è intrattenuto con loro informandosi sui loro percorsi culturali e di impegno che li hanno condotti a candidarsi per la partecipazione a Y4C. I due giovani - lei laureanda in scienze biologiche in prima linea nelle battaglie ambientali, lui dottore in economia, impegnato in organizzazioni che si occupano di sostenibilità – hanno discusso a lungo con il ministro Cingolani che, assieme all’augurio di una proficua esperienza, li ha invitati a mettere nei documenti che i giovani proporranno a Milano la loro passione per l’ambientalismo concreto che punta sulla scienza, l’ambientalismo di quelli che lavorano seriamente, non quello urlato degli slogan. 

Federica Gasbarro, quali aspettative hai per la Cop26? “Le aspettative per COP26 – afferma Federica Gasbarro - sono molto alte, purtroppo abbiamo avuto modo di constatare nuovamente, per l'ennesima volta negli ultimi anni, che l'ambizione non basta a risolvere la crisi esistenziale che stiamo affrontando. Non possiamo più accontentarci, il processo è lungo e complesso ma anche una operazione d'urgenza su un malato lo è tuttavia, non per questo viene curato con una semplice aspirina evitando la chirurgia se necessaria. Io, ma penso di poter parlare a nome di tutti i giovani, ci aspettiamo che in occasione di COP26, venga firmato l'accordo con la A maiuscola. Quello in grado di dimostrare che i nostri sforzi nel sollevare coscienze e scendere nelle piazze per far sentire la voce della scienza, non sono stati vani ma soprattutto, ci aspettiamo che venga firmato l'accordo in grado di rispettare il nostro diritto al futuro. La transizione ecologica equa e giusta è il nostro vaccino contro i cambiamenti climatici, per questo abbiamo bisogno di uno sforzo congiunto al pari di quello per il Corona Virus

Come pensi di coinvolgere i tuoi coetanei e che progetti hai per questi mesi preparatori? “I social sono il mezzo che è più usato dai giovani per comunicare. Quindi, per arrivare ai miei coetanei si rivela anche il più efficace. Sicuramente sfruttando sondaggi online, Instagram, varie piattaforme di messaggistica e gruppi, sarà veloce e semplice collegarci contemporaneamente da ogni parte d'Italia, così come far emergere le necessità e le urgenze che riteniamo di portare sui tavoli dei ministri. Poi se sarà possibile, sarà sicuramente molto interessante provare ad organizzare qualche evento in presenza. Data l'emergenza sanitaria dalla quale mi auguro stiamo per uscire, per il momento è bene andarci cauti”.

Daniele Guadagnolo, quali aspettative hai per la Cop26? “Mi aspetto una seria revisione del Paris Agreement: l’accordo stipulato alla COP 21 di Parigi avente, come obiettivo principale, quello di limitare l'aumento della temperatura media globale sotto i 1,5 °C. Al momento, per diversi motivi, tutti gli stati che hanno firmato l’accordo stanno facendo fatica a mantenere le aspettative. C’è bisogno di una revisione reale dell’Agreement, con obiettivi realistici e, soprattutto, una presa di posizione ben definita da parte di tutti gli stati. Inoltre, mi aspetto un miglioramento degli accordi presi in materia di finanza climatica. Sempre secondo il Paris Agreement, i paesi più sviluppati avrebbero dovuto aiutare finanziariamente i paesi economicamente più deboli in materia di decarbonizzazione ed adattamento. Questo, salvo rari casi, non è avvenuto. Mi aspetto più collaborazione da parte di tutti gli stati membri e, in definitiva, più serietà”.

Come pensi di coinvolgere i tuoi coetanei e che progetti hai per questi mesi preparatori? “Ho intenzione di puntare molto sui social media. A partire dal pubblicare almeno una storia su Instagram al giorno a tema clima o sostenibilità, a video più dettagliati in cui spiegare cos’è Youth4Climate, chi siamo e cosa facciamo. Sono convinto che l’unione faccia la forza e, solo collaborando con quante più associazioni e persone operanti sul territorio nazionale, io e Federica saremo in grado di proporre azioni concrete. In seguito, cercherò di incontrare personalmente chiunque abbia curiosità o semplicemente voglia saperne di più in relazione a queste tematiche. L’incontro fisico ha sempre molta più presa rispetto ad un contenuto social ed è in grado di generare più idee. Nei prossimi giorni, con Federica pubblicheremo un questionario online. Sarà aperto fino a qualche giorno prima dell’inizio ufficiale dei lavori per Youth4Climate e permetterà a chiunque di mandarci idee e suggerimenti. Il nostro compito è quello di rappresentare tutti i giovani italiani e, grazie al questionario, saremo in grado di capire i bisogni più impellenti dei giovani del nostro paese e di tradurre le parole in fatti concreti”.

 

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