Mare: occhi puntati sulle attività di bonifica nei Sin con il Ram e le Capitanerie

Attività di controllo a Trieste. Il ministro Costa: “Costante l’azione dello Stato nelle aree da bonificare grazie al monitoraggio con le Capitanerie”

Roma, 22 gennaio 2020 – Occhi puntati sulle attività di bonifica nei Sin, i Siti di interesse nazionale, ovvero le aree inquinate da risanare. Sotto la lente del ministero dell’Ambiente, il Sin di Trieste (ferriera di Servola), grazie alle attività di controllo del Reparto ambientale marino, che oggi ha verificato, in collaborazione con la locale Capitaneria di Porto, la regolarità dei lavori di bonifica iniziati dalla società autorizzata, che hanno portato all’accumulo di numerosi sacchi di rifiuti da avviare a smaltimento.

L’operazione si inserisce nell’ambito dell’attività di monitoraggio e controllo del Reparto ambientale marino, posto agli ordini dell’ammiraglio ispettore Aurelio Caligiore, nei Sin. Quello di Trieste non solo è tra i più attenzionati dal ministero dell’Ambiente, ma è anche quello in una fase più avanzata di risanamento e recupero ambientale. Sarà una grande opportunità per il territorio, in quanto le aree bonificate saranno aree infrastrutturali del porto di Trieste – grazie al lavoro congiunto dei ministri dell’Ambiente Sergio Costa e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli -, che così diventerà un’importante zona di transito delle merci verso il nord Europa.

“Mi congratulo per l’attività di controllo condotta nella ferriera di Trieste – commenta il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. L’azione dello Stato nei Siti d’interesse nazionale è costante ed evidente, grazie alle forze come il Reparto ambientale marino e la Capitaneria di Porto che coadiuvano il ministero dell’Ambiente nelle attività di prevenzione e monitoraggio. Le aree da bonificare sono un’opportunità di crescita economica per il nostro Paese e il Sin di Trieste ne sarà una prova lampante”.

 

 

 

 


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