Rifiuti tossici, sequestrata maxi-cava nel Ragusano

Catania, 14 giugno 2019 – Una cava dismessa utilizzata come discarica abusiva per rifiuti tossici pulverulenti è stata sequestrata dai carabinieri del NOE di Catania, dopo una mirata attività di indagine nel settore della gestione dei rifiuti speciali pericolosi. La cava, situata a Piano Guastella di Vittoria, ha un’estensione di circa 8mila metri quadrati nella quale sono stati riversati, ad oggi, 30mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi di varia natura nocivi per la salute.
 
I Carabinieri del N.O.E. hanno bloccato un autoarticolato intento a sversare un ingente quantitativo di rifiuti, richiedendo poi l’intervento del personale dell’A.R.P.A. (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) di Ragusa che ha effettuato campionamenti dei materiali.
 
Le indagini hanno evidenziato che per l’area della cava in questione i titolari, nell’anno 2016, avevano ottenuto dall’Assessorato Territorio Ambiente della Regione Siciliana l’autorizzazione ad effettuare un cosiddetto piano di recupero morfologico ambientale con il quale, a seguito della presentazione di uno specifico progetto, si è autorizzati a “riempire” una cava di materiali (in genere terre e rocce provenienti da altri scavi), non pericolosi e compatibili con le caratteristiche del terreno, al fine di riportare l’area al piano originario, senza conseguenze per l’ambiente e per le falde idriche sottostanti.
 
Nel caso di specie, invece, secondo quanto potuto accertare nel corso delle indagini, i titolari, una volta ottenuta l’autorizzazione, avrebbero consentito il conferimento (protratto per almeno due anni) di un enorme quantitativo di rifiuti provenienti da un’altra attività di recupero e trattamento rifiuti presente in provincia di Ragusa, materiali aventi caratteristiche fisico-chimiche tali da essere ritenuti rifiuti speciali pericolosi ed assolutamente non autorizzati né compatibili con le attività di recupero morfologico-ambientale autorizzate.
 
Ai titolari e responsabili legali delle società coinvolte è stato notificato un avviso di garanzia emesso dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, con il quale sono state loro contestate le ipotesi di reato di associazione per delinquere e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.
Il valore del bene sequestrato supera il milione di euro.

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