Una piccola rivoluzione nelle abitudini degli italiani al ristorante

“In un mondo di abbondanza, nessuno, non una singola persona, dovrebbe soffrire la fame. Voglio vedere la fine della fame nel mondo nell’arco della mia vita”. E’ Ban Ki-moon a dichiararlo ad Expo. L’eredità che questa esposizione universale ci lascia sul tema dell’alimentazione è importante. Molti sono stati i momenti nei quali il Ministero dell’Ambiente ha fatto opera di sensibilizzazione su questo tema e su quello dello spreco alimentare durante l’Esposizione Universale.

I dati sono sotto gli occhi di tutti: su questa Terra una persona su 8 soffre la fame, 2 miliardi di persone sono malnutrite mentre un terzo del cibo prodotto, pari a 1,3 miliardi di tonnellate viene sprecato. I costi ambientali associati allo spreco corrispondono a circa 250.000 miliardi di litri d’acqua, 1,4 miliardi di ettari di terra e sono responsabili per l’emissione in atmosfera di circa 3,3 miliardi di tonnellate di Co2.

Il Sottosegretario Ministero dell’Ambiente Barbara Degani, che aveva la delega ad Expo, ha deciso di non far passare troppo tempo per porre in essere azioni concrete con un immediato impatto sulle abitudini e lo stile di vita degli italiani. “E’ nostro dovere, come ci ricorda anche il Papa con la sua Enciclica, agire per migliorare il nostro rapporto con l’ambiente che ci circonda. Noi abbiamo intrapreso un’importante iniziativa occupandoci di rivedere le Linee Guida dell’Educazione Ambientale assieme al Miur perché riteniamo che sia fondamentale formare gli uomini del futuro con una coscienza ambientale molto forte. Il tema dell’alimentazione e dello spreco è uno dei pilastri imprescindibili di questo percorso. L’introduzione dei Family Bag nei ristoranti è un passaggio culturalmente importante. Il Family Bag è l'upgrade semantico del più noto doggy bag, e permette non solo di svecchiare il termine e ma anche di affrancare il concetto dal ghetto del nostro immaginario e dal pudore di richiederlo a fine pasto. Non sprecare deve essere il nuovo stile di vita, e dunque richiedere una FB connoterà un comportamento virtuoso”.

 


Ultimo aggiornamento 10.12.2015