Tav Firenze: per riutilizzo di terre e rocce da scavo servirà nuovo PUT

Roma, 1 apr – Per la realizzazione del passante ferroviario Alta Velocità di Firenze potranno essere utilizzate le terre e rocce da scavo, a condizione che sia elaborato un nuovo Piano Utilizzo Terre che tenga conto di quanto definito dal nuovo Protocollo operativo di caratterizzazione ambientale. Lo stabilisce il parere tecnico definito dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale Via-Vas del ministero guidato da Gian Luca Galletti al termine del supplemento istruttorio specifico per il nodo di Firenze.

Per arrivare alla determinazione del parere, la Commissione Via si è avvalsa del supporto di Ispra, attraverso un tavolo tecnico cui hanno partecipato il Consiglio Nazionale di Ricerca, l’Arpa Toscana e l’Istituto Superiore di Sanità, che ha detto dato uno specifico contributo per l’ambito della salute umana. Da questo confronto è scaturito il Protocollo, che è parte integrante del parere tecnico della Commissione: al suo interno sono definite le procedure di caratterizzazione e campionamento in corso d'opera delle terre e rocce da scavo prodotte nella realizzazione del passante AV di Firenze, con riferimento alla verifica ambientale dei materiali e della resistenza geotecnica. Il punto di attenzione principale del testo è l'utilizzo degli additivi impiegati durante gli scavi, nonché dei lubrificanti della fresa. Il parere tecnico chiarisce inoltre che il monitoraggio in corso d’opera sarà effettuato sotto il controllo di ARPA Toscana.

Ora il proponente, Novadia S.C.p.A., dovrà presentare prima dell’inizio dei lavori il Piano Utilizzo Terre (PUT) modificato ed aggiornato, che sarà sottoposto ad approvazione del Ministero dell’Ambiente, il quale individuerà un apposito quadro prescrittivo per tutti i necessari approfondimenti “in campo”.

 

 


Ultimo aggiornamento 21.04.2016