Strategia marina, blue economy, risorse, conoscenza e turismo. A Livorno gli stati generali del Mare

Sono questi i temi al centro dell’evento organizzato dal Ministero dell’Ambiente dal titolo “Il Mare: la sostenibilità come motore di sviluppo: Marine Strategy e Blue Growth” in corso a Livorno.Si tratta di una manifestazione che rientra nell’ambito delle iniziative del Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea che ha visto, questa mattina, la partecipazione di oltre 400 persone, tra rappresentanti di Università, Enti e Istituzioni, Istituti scientifici e di ricerca, associazioni e rappresentanti delle categorie, operatori e aziende di settore.

Tre le sessioni su cui si sta sviluppando il dibattito tra istituzioni, operatori del mare, associazioni di categoria, esperti di settore e della ricerca: le risorse biologiche e la conoscenza del mare (pesca, acquacoltura, ricerca scientifica, monitoraggio e sorveglianza in ambito marino); le risorse non biologiche, gli utilizzi e i servizi del mare (energie rinnovabili, risorse minerarie marine, trasporto marittimo e turismo);gli strumenti di pianificazione per uno sviluppo sostenibile del mare.

A conclusione dei lavori, presieduti dal Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, sarà presentata la “Carta di Livorno”, un documento di proposte per lo sviluppo della Blue Economy attraverso la Strategia Marina.

Le politiche di sviluppo – sottolinea il Sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo –  dovranno saper coniugare sempre di più crescita economica e sostenibilità ambientale. In questo, diventa determinante il ruolo del Ministero dell’Ambiente per definire le linee di sviluppo sostenibile da seguire.

Complessivamente nel 2013 ha prodotto beni e servizi per un valore di 41,5 miliardi di euro, con un’incidenza sull’economia nazionale del 3% con ricadute positive sull’occupazione del 3,3% (800.000 occupati).

L’economia del mare è, dunque, una fetta rilevante del PIL italiano, che può e deve crescere ulteriormente.

Tutti i Paesi che condividono il Mediterraneo, europei e non, insieme a tutti i settori economici, hanno nel mare il loro centro di riferimento come la pesca, il trasporto marittimo, il turismo, l’estrazione di materie prime, la produzione di energia e molti altri.

La Strategia Marina - ha continuato Velo - è rivolta a tutti i componenti della società, pubblici e privati. Per questo motivo sono fondamentali i processi che consentono il protagonismo di tutti gli attori sociali ed economici.

Ad oggi il Ministero ha già realizzato importanti obiettivi nell’attuazione della Marine Strategy. Con la partecipazione di tutti gli attori istituzionali e con l’attivo supporto qualificato dell’ISPRA e di altri Istituti di ricerca Nazionali ed Università, abbiamo valutato lo stato dell’ambiente marino italiano, che presenta molte luci ed anche alcune ombre, da chiarire, da approfondire.

Abbiamo definito le condizioni di buono stato ambientale dei mari che ci proponiamo di raggiungere nel 2020 e abbiamo identificato i traguardi ambientali, ambiziosi ma realistici, attraverso i quali raggiungerlo.

Entro la fine dell’anno – ha concluso il Sottosegretario Velo - saranno resi operativi i Programmi di Monitoraggio grazie alle 15 regioni costiere ed alle loro Agenzie per la Protezione Ambientale, con le quali abbiamo appena concluso un accordo che sarà sottoscritto a breve, destinando vere e concrete risorse finanziarie”.


Ultimo aggiornamento 23.11.2014