Smog, Galletti: “A lavoro su bacino padano, Europa capira' nostre ragioni”.

Il ministro sulla procedura di infrazione che potrebbe portare alla multa Ue: “non risolve un solo intervento, ma misure  coordinate".

Roma, 2 feb. – “L'inquinamento non è un problema italiano, ma europeo, anzi globale”. Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti è intervenuto questa mattina sul quotidiano ‘La Stampa’ e attraverso un intervista su ‘Radio 24’ per spiegare i contenuti delle misure messe in atto per scongiurare la multa per la procedura d’infrazione europea per la situazione smog nel Bacino Padano.

“Sulla qualità dell'aria - spiega Galletti - stiamo lavorando da anni, l'ultima riunione con assessori e presidente del bacino padano c'è stata lunedì scorso. Abbiamo messo in campo molti interventi e la situazione sensibilmente migliorata. Abbiamo un percorso lungo e non c'è un intervento che risolve, ma una miriade di azioni da fare in maniera coordinata tra le regioni interessate. Se Milano fa una politica di riduzione del traffico o strutturale da sola non serve a nulla perché lo smog non riesci a recintarlo”.

«Su questo tema negli ultimi anni ho avuto una grande collaborazione dalla parte delle regioni”, ha continuato il ministro Galletti. “I risultati sono che quest'anno abbiano approvato per la prima volta i 4 piani qualità dell'aria delle Regioni della pianura padana, che contengono sia le misure sia i tempi di rientro nei limiti previsti dalla normativa europea. Abbiamo previsto il rientro dei limiti entro il 2020 – ha precisato Galletti - anche se in alcuni casi si sforerà più avanti perché noi i piani li facciamo seri. L’Europa capirà le nostre ragioni".

Nel 2016 – ha concluso il ministro dell’Ambiente - solo il mio ministero ha investito più di 100 milioni di euro per progetti specifici. E poi c'è l'Ecobonus esteso fino al 2021 e il conto termico che vale 900 milioni di euro per l'efficentamento energetico delle abitazioni. E il decreto dove stabiliamo le classi delle caldaie, premiando chi passa a una classe di maggiore efficienza. Il 31 dicembre del 2015 abbiamo fatto protocollo con i comuni italiani dove abbiamo dettagliato le misure di emergenza che non sono la soluzione del problema ma servono. E io mi aspetto che i comuni dispongano i blocchi rispettando quel protocollo, in maniera da renderli omogenei"


Ultimo aggiornamento 07.02.2017