Prestigiacomo: «Non serve una nuova Authority per l’acqua»

La regolamentazione del servizio è svolta dal Ministero dell'Ambiente attraverso la CONVIRI

«Il decreto Ronchi non privatizza l’acqua, ma attribuisce all’acqua un valore che va riconosciuto». Lo afferma il Ministro Prestigiacomo che intervenendo sulle polemiche sorte sul decreto rileva che «viene confermata la piena ed esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche che sono un bene che va tutelato, evitando in primo luogo gli sprechi che fanno perdere il 50% dell’acqua delle reti in Italia. Naturalmente va garantito a tutti il pieno accesso al bene-acqua, come va garantita l’equità delle tariffe».

«In relazione a questa esigenza di garanzia per i cittadini– rileva Stefania Prestigiacomo -  si è discusso in questi giorni della opportunità di istituire una Authority. Io non credo affatto che serva una nuova Authority per l’acqua. La regolamentazione della qualità e del prezzo del servizio è svolta dal Ministero dell’Ambiente attraverso la CONVIRI, la Commissione Nazionale di Vigilanza sulle Risorse Idriche recentemente rinnovata. La commissione ha fra i suoi compiti quello di fissare e aggiornare i criteri con cui gli Ato devono stabilire la tariffa pagata dall’utente e di definire il contratto tipo fra Ato e gestore del servizio. Poteri che vanno semmai rafforzati per incrementare il profilo di garanzia per gli utenti».  

Ultimo aggiornamento 19.08.2013