Ogm, Orlando scrive a De Girolamo: dare corso al decreto divieto

In merito alle coltivazioni di mais Ogm nella regione Friuli Venezia Giulia, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha scritto una lettera al ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo e per conoscenza anche al ministro della Salute Betarice Lorenzin. Nella lettera Orlando ricorda il decreto di divieto di coltivazione del mais geneticamente modificato del 12 luglio scorso, cita l’apparato sanzionatorio esistente e chiede per garantire l’effettiva attuazione del divieto la rapidissima attivazione di un coordinamento tra i Gabinetti dei tre Dicasteri competenti.

Di seguito il testo della lettera.

«Faccio seguito alla precedente corrispondenza intercorsa tra le ns. Amministrazioni sul mais geneticamente modificato MON 810 e riferimento alla situazione che si è venuta a creare in Friuli Venezia Giulia, Regione ove detto mais transgenico è effettivamente in fase di coltivazione, pur successivamente all’emanazione del decreto 12 luglio 2013.

Al riguardo si evidenzia che la normativa nazionale già esistente, oggi arricchita anche dal predetto decreto recante il divieto di coltivazione delle varietà di mais MON 810, mi risulta già essere assistita da un apparato sanzionatorio previsto, con riferimento a fattispecie diversificate nei presupposti, dagli artt. 35 e 36 del decreto legislativo n. 224/2003 e dal decreto n. 70/2005. Per eventuali approfondimenti la competente struttura tecnico-amministrativa di questo Ministero (Direzione Protezione della Natura e del Mare) è pronta a fornire ogni utile elemento.

Anche al fine di garantire l’effettiva attuazione del citato decreto 12 luglio 2013, ripropongo la rapidissima attivazione di un coordinamento tra i tre Dicasteri  competenti, a livello di Gabinetto, allo scopo di determinare ed avviare iniziative concrete da porre in essere per la rapida definizione delle misure di coesistenza da parte delle Regioni. Al riguardo, è appena il caso di evidenziare che relativamente al ns. decreto 12 luglio 2013 non solo vanno definite le modalità per l’attuazione immediata, ma non può dimenticarsi che vale per soli 18 mesi.

Da ultimo con riferimento a quanto emerso alla XIII Commissione della Camera dei Deputati, prendo atto della Tua apertura verso i Ministri dell’agricoltura di altri Stati Membri,  in vista del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, per rimettere all’esame la proposta di modifica della Direttiva 2001/18/CE.

Ciò anche in riferimento agli sviluppi a livello comunitario sulla questione MON 810, dopo la pubblicazione,  il 25 settembre scorso, del parere dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare sulla richiesta di adozione delle misure di emergenza previste dell’art. 34 del Regolamento (CE) n. 1829/2003 avanzata dall’Italia».

 


Ultimo aggiornamento 22.10.2013