Nucleare, Prestigiacomo: “Decideremo in sintonia con l’Ue. Priorità a sicurezza e salute dei cittadini”

Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha affrontato la questione nucleare rispondendo nel corso del Question Time alla Camera alle domande degli onorevoli Dario Franceschini e Antonio Di Pietro.
“In materia di sicurezza nucleare l’Italia intende muoversi in ambito europeo – ha detto il ministro - uniformando le proprie scelte alle decisioni che verranno assunte in sede comunitaria. In Europa e con l’Europa faremo le scelte che saranno ritenute più sicure e capaci di affrontare efficacemente l’ esigenza energetica del nostro paese. Le questioni sul tavolo sono tre: sicurezza delle centrali europee; possibilità che quanto è accaduto in Giappone possa accadere anche in Europa; differenti livelli di sicurezza per differenti tipi di centrali.
E’ stato deciso di svolgere “stress test” nelle centrali europee – ha ricordato il ministro Prestigiacomo - soprattutto in quelle di prima e seconda generazione per verificare l’efficienza delle misure di sicurezza in situazioni estreme, per assicurarsi cioè che in Europa funzionino quei dispositivi che in Giappone, in presenza di un evento eccezionale, non hanno funzionato. E noi italiani seguiremo con particolare attenzione l’esito di questi test.
Quanto all’opzione di ritorno al nucleare, ribadiamo che riteniamo sbagliato e irresponsabile assumere decisioni sull’onda della spinta emozionale di questi giorni, ripetendo così le circostanze del referendum post-Chernobyl. Ciò naturalmente non significa che le conseguenze degli incidenti in Giappone non saranno tenuti nella massima considerazione nelle valutazione delle prospettive del rientro nel nucleare del nostro paese. Ciò che riteniamo importante è sviluppare un dibattito serio e non emotivo sulle esigenze energetiche dell’Italia e quindi sui costi e sui rischi che ciascuna decisione comporta.
Al Governo stanno a cuore, al di sopra di ogni altra esigenza e considerazione la salute e la sicurezza dei cittadini. Questa è la priorità. Sempre. Mai saranno attuate politiche che possano mettere a rischio gli italiani”.
“Rispondendo all’onorevole Di Pietro, il ministro ha ribadito che “la tragedia avvenuta in Giappone ci insegna che la sicurezza nucleare non può essere più considerata solo una questione nazionale o regionale, da affidare ai singoli stati. I rischi e le conseguenze di un serio incidente non ricadono infatti su una singola comunità nazionale ma possono interessare più Stati, se non più continenti. Per questo dal Giappone in poi la sicurezza nucleare è questione che va discussa, per quanto ci riguarda, come minimo a livello europeo. Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra, Belgio, Bulgaria, Finlandia, Ungheria, Olanda, Romania, Russia, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Ucraina, ma anche Stati Uniti, Messico, India, Cina, Argentina, Canada, tutti paesi che hanno il nucleare, non hanno mai detto di voler abbandonare i loro programmi nucleari. Ma esiste, comprensibilmente, in tutti l’esigenza in campo iniziative che puntano e verificare le condizioni di sicurezza.
L’Italia intende uniformarsi all’Europa e ogni scelta sul futuro energetico del nostro paese non potrà che essere assunta all’interno delle decisioni comunitarie – ha affermato in conclusione il ministro - nella consapevolezza della necessità di programmare il futuro energetico dell’Italia assicurando quell’autonomia che ci manca. Un’autonomia che passa necessariamente anche per un forte impulso alle fonti rinnovabili. La priorità era e resta quella di assicurare la sicurezza e la salute dei cittadini. Sarà questa priorità a guidare le nostre scelte”.


Ultimo aggiornamento 02.08.2013