Inaccettabile l'art. 4 del decreto anti-crisi. Prestigiacomo: "Norma deleteria per l'ambiente e per la salute dei cittadini"

L'Articolo 4 del decreto "anti-crisi" approvato dalle Commissioni Finanze e Bilancio della Camera, sopprime di fatto il ruolo del Ministero dell'Ambiente nel delicato iter autorizzativo per la realizzazione di centrali di produzione e per le reti di distribuzione di energia, ed esautora ogni ruolo degli enti locali.

 
Si tratta di un provvedimento di inaudita gravità, inaccettabile per chi, in questa legislatura, ha sbloccato nel rispetto della normativa ambientale, in pochi mesi, centinaia di pratiche Via che paralizzavano la realizzazione di importanti opere per lo sviluppo del paese.
 
Né la legge obiettivo, né la recente normativa approvata nel gennaio 2009 sui commissari straordinari per le opere strategiche hanno mai escluso le tutele ambientali e della salute dei cittadini, imposte dal diritto comunitario, che invece, con questo articolo, passerebbero ad un unico soggetto che da solo, si pretende, dovrebbe sostituire le competenze dei 60 esperti della Commissione Via-Vas, e dei 20 della Commissione AIA nonchè di professionalità capaci di coniugare tutela ambientale e sviluppo.
 
"Chiedo – afferma il ministro Stefania Prestigiacomo - modifiche sostanziali a questo articolo e denuncio il metodo attraverso il quale Ministeri non competenti in questa materia sono diventati, in nome della semplificazione, portabandiera di una norma deleteria per l'ambiente, per la salute dei cittadini, e persino per la stessa semplificazione perché fonte certa di contenzioso amministrativo e comunitario e quindi di blocchi delle procedure".
 
"Questa norma – rileva inoltre il Ministro Stefania Prestigiacomo - potrebbe perfino applicarsi alle centrali nucleari. Francamente, con il lavoro puntuale e trasparente svolto finora proprio in materia di autorizzazioni ambientali per gli impianti energetici, mi chiedo: una norma simile a chi giova?"


Ultimo aggiornamento 19.08.2013