Galletti: nel Mezzogiorno avanti con cantieri e progettazione

La risposta del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, oggi in Aula della Camera al Question Time D’Uva (M5s)
Le gravi conseguenze dell’ondata di maltempo che ha interessato in questi giorni il Mezzogiorno sono oramai tristemente note e con l’occasione voglio rinnovare il cordoglio, mio personale e dell’intero Governo Italiano, per i familiari delle vittime e la vicinanza alle persone in difficoltà.

Vado per ordine. Nel novembre 2010 la Regione Calabria ha siglato col Ministero dell’Ambiente un Accordo di Programma per 185 interventi di importo pari a 110 milioni di euro.

Nelle aree interessate dai gravi eventi alluvionali che hanno colpito la Calabria tirrenica nel mese di agosto sono stati finanziati 4 interventi per 8,7 milioni di euro, che risultano, secondo quanto comunicato dal Presidente della Regione Calabria nelle funzioni di Commissario Straordinario, immediatamente cantierabili. Verranno dunque avviati quanto prima i lavori per la loro realizzazione.

In Sicilia il Ministero ha sottoscritto un Accordo di programma nel marzo 2010, cui hanno fatto seguito tre successivi atti integrativi rispettivamente nel maggio 2011, nell’ottobre 2014 e nel gennaio 2015.

Attualmente l’Accordo di programma prevede 220 interventi per oltre 350 milioni di euro. In particolare, per l’area della provincia di Messina sono complessivamente previsti 109 interventi per un importo di 201,89 milioni di euro, dei quali 29 risultano ultimati per oltre 40,7 milioni di euro (come deducibile dal sistema Rendis-Web di ISPRA).

Sull’evento franoso del 24 ottobre scorso che ha danneggiato la condotta idrica che rifornisce il comune di Messina, rimasto senza acqua per vari giorni e come sappiamo ancora oggi in emergenza, si segnala che il Ministero era già intervenuto nel Comune di Catalabiano con un intervento di regimazione idraulica e consolidamento dei versanti Lapide - Pasteria, dall’importo di 250.000 euro, finanziato con l’Accordo di Programma 2010.

Ulteriori interventi non connessi a fenomeni di esondazione o alluvione non rientrano nella programmazione di interventi in contrasto al rischio idrogeologico. La norma del decreto legge 133 del 2014 prevede infatti l’assegnazione alle Regioni di risorse da destinare esclusivamente ad interventi di sistemazione idraulica volti a fronteggiare le situazioni di criticità derivanti da quei fenomeni.

Pertanto, d’intesa con la Struttura di Missione, è stato varato un Piano Stralcio Aree Metropolitane, per assicurare l’avvio degli interventi più urgenti e tempestivamente cantierabili, caratterizzati da un livello prioritario di rischio e ricadenti nell’ambito delle aree metropolitane nonché delle aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio idrogeologico. Proprio stamani abbiamo firmato con le Regioni interessate i relativi accordi di programma. 

Le richieste di finanziamento relative alle diverse tipologie di dissesto saranno comunque inserite in un nuovo Piano nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico che verrà varato non appena saranno disponibili le relative risorse.

Preciso che, ai fini della redazione del Piano Stralcio, le regioni in questione hanno segnalato a norma del DPCM 28 maggio 2015, già condiviso con i soggetti coinvolti nella seduta della Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome, alcuni interventi (7 in Sicilia, 7 in Calabria e 8 in Campania) che sono stati inseriti nella parte programmatica del piano, in quanto non tempestivamente cantierabili poiché mancanti di progettazione definitiva o esecutiva.

I comuni di Benevento e Messina, colpiti di recente da gravi eventi meteorologici, hanno presentato diverse proposte progettuali per ridurre sia i rischi alluvionali che franosi, ad oggi ancora in corso di validazione da parte delle rispettive Regioni.

Sull’esigenza di ulteriori risorse da destinare a fronteggiare il dissesto, nel disegno di legge di Bilancio ora presentato sono stati previsti nel 2016 100 milioni di euro per il Ministero dell’Ambiente (in attuazione di quanto già previsto dalla legge di stabilità 2014). Ulteriori 50 milioni di euro, sempre per il 2016, sono stati ora stanziati con la Stabilità 2016 per le stesse finalità. Per il 2016 le risorse complessivamente disponibili ammontano quindi a 150 milioni di euro.

Per gli anni successivi la Stabilità prevede ulteriori finanziamenti, pari a 50 milioni di euro per il 2017 e 150 milioni di euro per il 2018. Ricordo poi che nel “Collegato Ambientale” è prevista la costituzione di un fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico presso il mio Ministero, per consentire la celere predisposizione del Piano Nazionale favorendo le necessarie attività progettuali.

Informo – concludendo - che la Regione Campania ha avanzato richiesta di “dichiarazione dello stato di emergenza”, al vaglio del Consiglio dei Ministri, mentre le regioni Sicilia e Calabria hanno avviato le attività di ricognizione dei danni ai fini della richiesta della dichiarazione dello stato d’emergenza.

 


Ultimo aggiornamento 17.11.2015