Federchimica 2010, Prestigiacomo:«La chimica può essere un terreno sul quale misurare la nostra capacità di investire in termini di ricerca e innovazione»

Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo è intervenuta oggi all’ assemblea di Federchimica 2010. Presenti insieme al Ministro, il Presidente di Federchimica, Giorgio Squinzi, il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e il Presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni.

Prestigiacomo durante il suo intervento ha parlato del rapporto fra il Ministero e il settore produttivo: «In passato il Ministero dell’Ambiente è stato visto come un antagonista del settore chimico, come il limite istituzionale ad attività produttive considerate inquinanti. Credo che il ruolo del Governo, in tutte le sue articolazioni nel rapporto col mondo produttivo debba essere quello di creare le condizioni per la competitività del paese. Un ruolo da svolgere senza mai abdicare alla difesa di interessi collettivi quale quello della tutela dell’ambiente. Sono sempre stata convinta che una fabbrica che chiude o de-localizza a causa di oneri ambientali insostenibili sia una sconfitta per tutti. Credo che in Italia si debba continuare a produrre, ma produrre in modo sostenibile, che si debbano adottare le misure e le tecnologie oggi esistenti per far rientrare tutti gli impianti nei parametri europei, che si debbano utilizzare le nostre straordinarie intelligenze e professionalità per promuovere sistemi e tecnologie pulite, esportabili anche all’estero».

Il Ministro ha poi messo l’accento sull’importanza strategica del settore chimico per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili: «La chimica può essere un terreno sul quale misurare la nostra capacità di investire in termini di ricerca e innovazione e può giocare un ruolo leader in alcune aree di sviluppo ad esempio nell’ambito dei biocarburanti di 2° generazione piuttosto che nei sistemi fotovoltaici a film sottile. Penso anche alla bioplastica, alle nuove tecnologie di illuminazione, alle turbine eoliche, all’isolamento termico, coinvolgendo, così, diversi settori come il risparmio e l’efficienza energetica, l’edilizia, le produzioni industriali, il trasporto. Anche sui concimi chimici, da sempre visti come fonte di inquinamento, la ricerca ha fatto passi da gigante ed oggi è possibile coniugare la chimica con una agricoltura amica dell’ambiente. Penso all’impiego ottimale dei fitofarmaci integrato o abbinato il più possibile con gli antagonisti naturali al fine di conservare un alto livello di biodiversità e sostenere la cultura di una agricoltura sostenibile che sappia conciliare le esigenze di una produzione qualitativamente elevata con la necessaria protezione dell’ambiente. Oggi esistono, insomma, le condizioni perché la chimica abbandoni definitivamente i panni del Mr. Hide delle produzioni nocive e indossi quelli del Dr. Jekill avanguardia di un sistema che punta alla sostenibilità ed alla chimica chiede soluzioni per la sostenibilità ambientale. Sono convinta che questa è la chimica del domani, una chimica che sosterremo perché torni ad essere il volano della crescita del Paese».

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Ultimo aggiornamento 12.08.2013