Energia: Pichetto, in passato poco peso a sicurezza, serve equilibrio per transizione ecologica

Roma, 15 febbraio – “L’Europa in passato ha dato pochissimo peso alla sicurezza energetica dei singoli Paesi. La crisi energetica acuita dalla guerra ha rimescolato le esigenze, facendo emergere debolezze e miopie geopolitiche. Ora dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra transizione ecologica e sicurezza energetica, senza metterle in contrapposizione e senza ‘no’ ideologici”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, intervenendo all’appuntamento degli “Aspenia Talk” organizzato da Aspen Institute e CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano) e dedicato al tema “L’Italia tra sicurezza energetica e transizione ecologica”. “Nel nuovo PNIEC, da trasmettere in Europa entro il 30 giugno – ha spiegato Pichetto  - deve esserci il quadro delle grandi infrastrutture, che vada oltre la contingenza, per guardare al futuro. Dobbiamo fare leva sulle tecnologie per un salto di qualità che sia anche culturale”.

Nel corso del suo intervento, il Ministro ha toccato due dei temi all’ordine del giorno: lo stop votato dal Parlamento europeo alla commercializzazione di motori a benzina e diesel a partire dal 2035 e la direttiva sull’efficienza energetica nelle abitazioni.  “Auspico un sistema totalmente decarbonizzato – ha spiegato il Ministro sul tema dell’automotive – ma non abbiamo solo l’elettrico. C’è l’idrogeno, ci sono i biocarburanti come il biometano che erano in passato bloccati e che sono tecnologie compatibili con i motori endotermici”. La riserva, ha chiarito Pichetto, “è sulla tempistica: al momento non è compatibile economicamente e socialmente. Al momento l’auto elettrica è sostanzialmente una macchina per i più ricchi”.  

Sulle “case green”, il Ministro dell’Ambiente ha ricordato che il 40% delle emissioni viene dagli edifici, ma che “la casa è il risparmio delle famiglie italiane”. “Ci troviamo in un Paese prevalentemente montuoso e collinare, con borghi in ogni angolo. Non abbiamo nemmeno le imprese in grado di fare questo salto di classe. Bisogna raggiungere questo obiettivo con gradualità – ha chiarito – ma il Parlamento europeo ha reso ancor più stringente la direttiva della Commissione. Nel trilogo – ha concluso – l’Italia farà presente questa situazione. Dobbiamo metterci tutti con i piedi per terra”.

Il Ministro Pichetto ha affrontato il tema delle fonti di approvvigionamento di energia anche nel convegno organizzato da “Itinerari Previdenziali”, dal titolo “Gli investimenti nell’inverno energetico”: “E’ di prossima emanazione – ha spiegato il Ministro – un nuovo decreto legge per velocizzare in modo significativo l’installazione di rinnovabili. Dobbiamo semplificare il processo di autorizzazione, che non significa – ha chiarito il Ministro – dire sempre ‘si’, ma dare tempi certi. Lo faremo senza imposizioni, ma coinvolgendo e sensibilizzando i territori”.

“Puntiamo ad alimentare la produzione di impianti di piccola e media potenza su tutto il territorio nazionale – ha aggiunto il Ministro nel videomessaggio trasmesso a “Itinerari Previdenziali” – e vogliamo supportare grandi progetti per costruire nuove strutture e sistemi di accumulo dell’energia prodotta”.

Per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 – ha proseguito Pichetto – stimiamo che siano necessari circa 75 Gigawatt di potenza aggiuntiva da fonti rinnovabili, dobbiamo installare oltre 10 GW l’anno. E’ necessario un netto cambio di passo rispetto agli anni scorsi. Sul fronte normativo – ha ribadito - lavoreremo sull’aggiornamento del PNIEC , per adeguarlo ai nuovi obiettivi del Fitfor55 e del Repower Eu”.


Ultimo aggiornamento 04.05.2023