Campania, un futuro senza più fuochi

di Gian Luca Galletti - Ministro dell’Ambiente

La Terra del Fuochi è oggi, assieme a Taranto, probabilmente l’emergenza ambientale e sociale più importante del paese.

Ma all’Ilva ci confrontiamo con un problema complesso - per le sue implicazioni industriali, occupazionali, finanziarie e giudiziarie - di cui è tuttavia noto il perimetro e per il quale sono state individuate soluzioni chiare, in Campania dobbiamo affrontare un dramma di analoga gravità ma dai contorni meno chiari e che richiede quindi un duplice sforzo.

Dobbiamo, con l’aiuto essenziale della scienza e della tecnologia, sapere esattamente quali aree di un territorio vastissimo sono state contaminate dallo smaltimento illegale di rifiuti nocivi e bonificare quelle aree.

Dobbiamo avere contezza degli effetti sotto il profilo sanitario degli effetti che questi atti criminali hanno avuto sulla popolazione ed intervenire per eliminare i fattori di rischio.

Dobbiamo condurre una battaglia culturale (e, quindi, mediatica) per restituire alla Campania un’immagine pulita e sicura, superando la pericolosissima olegrafia secondo la quale tutta la terra della Campania è inquinata, tutti i prodotti di quella terra sono pericolosi. Una sovrapposizione micidiale per una Regione che produce alcune delle eccellenze agroalimentari italiane.

Dopo decenni in cui il fenomeno è stato ignorato o, nella migliore delle ipotesi, sottovalutato, il Governo ha iniziato a lavorare seriamente sulla Terra dei Fuochi, con risorse, tecnologie, impegno per il controllo del territorio, provvedimenti per separare le aree a rischio dal punto di vista agricolo da quelle indenni da contaminazione. E’ un lavoro che stiamo svolgendo con attenzione e rigore. Senza sottovalutare i pericoli, senza generalizzarli strumentalmente.

Ci confrontiamo con il dolore, con la comprensibile rabbia delle comunità che reclama rapidità degli interventi. Questo è importante perché è il segnale che la gente della Terra dei Fuochi ha voltato pagina e dice no, con determinazione e coraggio alla violenza criminale dei clan che hanno avvelenato l’ambiente.

Ma il lavoro è stato iniziato, iniziato bene, sta andando avanti e noi ne siamo responsabili. Ci saranno certamente altre polemiche, altre proteste e la vigilanza dei comitati locali è uno stimolo salutare per il Governo e le autorità locali.

Ma l’impegno è chiaro e irreversibile. Ci mettiamo la faccia, come si usa dire adesso, perché crediamo in un futuro per questa terra senza più fuochi, senza più paura.

Un futuro in cui poter riscoprire la serenità di vivere sulla propria terra e l’orgoglio di essere campani.  


Ultimo aggiornamento 18.02.2015