Ambiente e sostenibilità, una sfida per il futuro

L'intervista all'Unità del sottosegretario Silvia Velo
Anche l’ambiente e la sostenibilità sono stati tra i temi che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha toccato nel suo intervento di chiusura alla festa nazionale dell’Unità. Nel nostro Paese – come ha sottolineato Renzi - c’è spazio per “far ripartire l’edilizia”. C’è la volontà e la necessità di promuovere una nuova idea di edilizia basata sulla sostenibilità ambientale e sull’efficientamento energetico, puntando alla riqualificazione del patrimonio esistente senza consumare ulteriore suolo verde.

Nel settore dell’efficienza energetica, l’Italia, tra l’altro, è il Paese con il maggior potenziale di mercato, oltre ad essere leader mondiale per quanto riguarda le nuove tecnologie. In questo quadro il Governo ha già messo in campo misure concrete per dare un impulso all’edilizia sostenibile e per sostenere il risparmio energetico negli edifici pubblici e privati. Da una parte gli edifici pubblici che saranno costruiti nei prossimi anni dovranno arrivare ad essere a consumo energetico “vicino allo zero”, dall’altra gli immobili della Pubblica Amministrazione dovranno essere progressivamente riqualificati tenendo conto, in particolar modo, dell’efficienza energetica.

Il Ministero dell’Ambiente a tal proposito, ha attivato lo scorso giugno, le risorse del così detto “Fondo Kyoto”, un bando da 350 milioni di euro per prestiti a tasso agevolato destinati alla realizzazione di interventi di miglioramento della prestazione energetica nelle scuole. Edifici scolastici pubblici, asili nido, università e istituti di alta formazione artistica e musicale potranno accedere, dunque, a queste risorse fino al prossimo 22 settembre, termine ultimo per la presentazione delle domande. Non solo. Sono in dirittura d’arrivo anche i decreti attuativi per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare della Pubblica Amministrazione
(15 milioni di euro per il 2015), mentre stiamo lavorando per rendere disponibile al più presto i 65 milioni di euro del Fondo Nazionale per l’efficienza energetica. Si tratta di altri due strumenti che potranno produrre da una parte effetti positivi nel settore dell’edilizia e sul fronte dell’occupazione, e, dall’altra, ricadute rilevanti sull’ambiente, attraverso la riduzione delle emissioni C02 e di gas che alterano il clima. Stiamo facendo molto, certo, ma possiamo e dobbiamo fare di più.

E’ necessario mettere in campo una strategia d’insieme, anche attraverso delle linee guida nazionali, che superi l’impostazione dell’intervento sul singolo edificio. Soltanto attraverso progetti di riqualificazione energetica di interi quartieri e attraverso dei veri e propri interventi complessivi, infatti, potremo incidere in maniera determinante sul risparmio energetico e sull’ambiente. Se da una parte abbiamo messo in campo azioni e risorse, dall’altra possiamo intervenire in maniera determinante anche a livello legislativo. Penso alla legge sul contenimento del consumo di suolo che ci allinea a quanto previsto dalle norme comunitarie. E’ necessario imprimere un’accelerazione all’iter di approvazione di questo provvedimento affinchè veda la luce al più presto. Il nostro Governo si è posto l’obiettivo di cambiare l’Italia partendo dalle riforme. E anche in tema di ambiente, a mio avviso, possiamo fare molto. Come ho già ribadito nei mesi scorsi e in particolare nel corso dell’incontro tematico sull’ambiente con i Deputati e i Senatori del PD, promosso dal Segretario – sono convinta che l’efficientamento energetico debba essere uno dei pilastri del Green Act. Così come sono convinta che si debba intervenire per superare le difficoltà che rallentano lo sviluppo della filiera dell’efficientamento energetico in Italia, come l’eccesso di burocrazia e la difficoltà di accesso al credito. Si tratta di piccoli interventi che, per gli effetti che produrrebbero passo dopo passo, possono essere considerate delle vere e proprie riforme.

 


Ultimo aggiornamento 11.09.2015